
I punti che richiedono attenta valutazione del manto nevoso sono i tornanti della strada sopra il pianoro del Plan d’Arc e il pendio-canale sopra la Montagna Baus
Il periodo migliore questa montagna va da gennaio a maggio, a stagione inoltrata è possibile salire con l’auto più in alto e ridurre la lunghezza della gita e il dislivello complessivo.
Dalla piazzola-parcheggio di quota 1700 m. oppure dai pressi del ponte che attraversa il torrente Farcoz a quota 1730 m. a seconda dell’innevamento si segue brevemente la strada per il Colle del Gran San Bernardo, si supera il ponte e poi si volge a destra seguendo la vecchia mulattiera che si snoda appena sotto la strada di accesso al tunnel del Gran San Bernardo. La mulattiera sale in leggera salita e poi a mezzacosta sotto il grande viadotto del tunnel, passando nei pressi di una malga, supera un boschetto, e, passando sotto il viadotto raggiunge un grande pianoro noto come Plan d’Arc m. 1940. Dal pianoro si piega a destra salendo un pendio che porta nuovamente sulla strada per il colle che si segue brevemente fino alla prima curva, dove è possibile salire a destra lungo una serie di pendii che consentono di tagliare numerosi tornanti della strada, ci sono tratti ripidi che richiedono buone condizioni dell’innevamento, superando alcuni valloncelli sotto la strada carrozzabile che portano nei pressi della Casa Cantoniera m. 2203. Da qui, senza seguire la stradina si sale il grande avvallamento tenendosi appena sotto la Tour des Fous prima a sinistra e poi a destra in leggera salita raggiungendo l’alpeggio della Montagna Baus m. 2350. Dall’alpeggio si attraversa una conca verso destra fino a raggiungere il tratto iniziale di un ampio pendio-canale dominato dalla parete Sud della Pointe de Drone, si risale il pendio verso destra sueperando una prima rampa, poi si volge a sinistra per raggiungere uno spallone, dove piegando nuovamente a destra si raggiunge il valloncello superiore che conduce all’ampio Col de Fonteinte m. 2722 aperto sulla cresta di frontiera tra la Pointe de Drone a destra e la Tete de Fonteinte a sinistra. Piegando a sinistra si sale l’ampia dorsale che porta ad una sella, qui volgendo a destra seguendo il crestone quasi orizzontale si raggiunge infine la vetta, sormontata da due grandi ometti di pietre (ore 4,00 indicative da Saint Remy alla cima). In discesa non rimane che seguire a ritroso la traccia di salita.
ll toponimo Fonteinte deriva da una sorgente ferruginosa chiamata “fontaine teinte”.
- Cartografia:
- CNS foglio 1365 - Gran San Bernardo. Scala 1:25000. Carta n. 5 - Gran San Bernardo-Ollomont Escursionista Editore. Scala 1:25000
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