L’itinerario qui proposto, escursionistico, non vuole essere un doppione di quello alpinistico presente in Gulliver, che contempla invece la traversata in cresta dalla Croce di Folliet fino al Charvet passando per la Becca Pougnenta: sono infatti diversi sia il percorso che il grado di difficoltà.
Si attraversano gli abitati di Chabodey- La Pera (965 m), appena fuori dai quali c’è il cartello con il divieto di transito alle auto, e subito a destra si prende il sentiero n. 11 (palina) che va seguito, dopo avere tagliato alcune volte la strada asfaltata, fino ad incrociare la strada sterrata che sale a Lazey.
Qui si diparte anche una pista (palina e indicazione su legno), proseguendo lungo la quale si arriva all’alpeggio di Lazey (1500 m) costeggiando nell’ultimo tratto il grosso tubo che preleva le acque del Lenteney. Proseguire per un breve tratto lungo la sterrata ignorando l‘indicazione a sinistra per l’agriturismo, alla prima curva lasciare la strada e seguire il torrente fino ad incrociare di nuovo la strada che va seguita fino al ponte sul Lenteney, dove, mantenendosi sulla destra, si perviene alle baite di La Joux (1616 m).
Agli alpeggi imboccare (palina con indicazioni) il sentiero n. 20 per il Passo d’Ameran, che, sempre ben visibile, va seguito fino ad arrivare ad una palina che riporta soltanto le indicazioni per Alpe di Leseney /Passo d’Ameran e per il rientro a La Joux; in realtà qui si dipartono altri due sentieri, innominati: uno che scende per Val du Meiten e uno che invece sale (invisibile) per la Croce di Folliet.
Risalire il pendio, si vede un segno giallo su un masso e poi si individua la stretta traccia del sentiero. Seguirla nel bosco, si arriva in una radura in cui si prosegue con l’aiuto di ometti e segni gialli, si traversa in costa su rododendri e si ritorna nel bosco: qui la traccia si perde e si sale allora verso la cresta senza percorso obbligato, tra grossi massi e rododendri che rendono faticosa la salita. Dalla larga dorsale si guadagna la vetta (palina); procedendo verso NE si supera l’intaglio e si arriva alla croce con il grosso ometto (2300 m).
Per la discesa si segue la cresta in direzione SW fino al colletto dove scende, verso N, il sentiero n. 10, all’inizio ben visibile, poi nascosto dai cespugli e dagli ontani. Finita la discesa il sentiero sbuca in una radura erbosa pianeggiante; prendere a destra e scendere fino a ricongiungersi con il sentiero n. 13, da seguire in discesa nel bosco fino all’alpe di Cotablina superiore, aggirando le molte piante abbattute. Da questa scendere agli alpeggi di Cotablina di sotto, poi scendere a Genevriere, quindi per sentiero e strada sterrata arrivare a Tirivel dove, per strada sterrata, si torna a Chabodey chiudendo così l’anello.
- Cartografia:
- Carta L’Escursionista, Fg. 2 (La Thuile – Piccolo S. Bernardo), Scala 1:25000
- Bibliografia:
- L. Zavatta, Le Valli del Monte Bianco, L’Escursionista Editore