
La difficoltà tiene conto delle condizioni del sentiero.
Dal parcheggio passare il ponte sul Torrente Sessera e volgere a sinistra seguendo la sterrata, per altro dal fondo sempre molto buono (non c’è divieto!). Si supera la località La Frera e si passa accanto allo splendido Ponte della Babbiera. Dopo poche centinaia di metri si incontra sulla DX la palina segnaletica del sentiero G9. Il sentiero è da subito molto brutto ma, almeno inizialmente, abbastanza facile da seguire. Presto diventa però molto difficile da individuare, tanto è invaso da erba altissima, felci altrettanto alte e rovi di ogni dimensione. Se si riesce a non perdere la traccia si raggiungono i resti dell’Alpe Masunchio, m. 1235 circa. Subito dopo i segnavia sembrano sparire e si deve attraversare quasi in curva di livello, in direzione di un boschetto, un terreno letteralmente invaso dalle felci. Raggiunto il boschetto si ritrovano i segnavia e su terreno un po’ meglio camminabile si raggiunge la sommità della Cima di Foggia (nome e quota su un piccolo segnavia sbiadito).
Discesa per il percorso di salita, facendo attenzione che è sempre molto problematico seguire i segnavia.
- Cartografia:
- Carta I.G.C. 1:50.000 n.9 "Ivrea-Biella e bassa Valle d'Aosta.
- Bibliografia:
- Guida C.A.I. -T.C.I. Alpi Biellesi e Valsesiane.
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