La via è stata aperta con intuito e grande dispendio di energia, sia per tracciarla che per pulirla da Paolo Stoppini, Stefano De Luca, Cecilia Cova e Parianotti.
Le difficoltà sono comprese tra il IV° ed il V°, con qualche passo di 6a ben protetto e/o facilmente proteggibile; le soste sono tutte attrezzate e sono diversi gli spit in via sia con funzione di protezione che come indicazione dell'itinerario.
Oltre all'attrezzatura personale, si consiglia una corda da 70 mt, che consente di doppiare i tiri più facili, 12/14 rinvii ed una serie di friend sino alle misure medie.
Dal parcheggio dell’Alpe Devero inoltrarsi nella piana e raggiungere Crampiolo e successivamente la diga del Lago di Devero (45 min); di qui prendere a sx seguendo l’indicazione “Palestra Busin-Stange” e quindi risalire il cono erboso (tracce e qualche ometto) che aggirando un grosso blocco, porta alla base delle placche (quota 2000 circa) in poco più di un’ora.
Inizia qui la prima parte della salita con 14 tiri di corda da 35 mt (eventualmente giuntabili per accelerare); in questo tratto sono presenti alcune cenge erbose che non infastidiscono la salita, pur rendendola un pò discontinua.
Giunti in sosta a sx si nota uno spit con cordino rosso che indica la direzione dei successivi 4 tiri che consentono di raggiungere la base degli affioramenti di serpentino. Nel caso in cui si voglia interrompere la salita, sempre dalla sosta n°14 è possibile, per cengie, scendere verso dx.
Il 19° tiro è uno dei tiri “chiave”:
ci si sposta sotto il risalto (spit) che si vince con un passo atletico, per poi traversare a sx sino ad un ostico camino che si vince per poi giungere in sosta.
Quindi un facile tiro porta al 21° che anche in questo caso traversa a sx per vincere uno “stretto passaggio” e quindi risalire lo spigolo fessurato integrabile.
Di qui altri facili tiri portano al 26° che dopo essere entrato in un “colatoio” vince un muro rosso fessurato interamente da proteggere e di qui con un ultimo tiro in vetta (6/8 ore).
La discesa si sviluppa sul versante di “Valdeserta”; si attraversa delicatamente a sx e si raggiunge la sosta della via “Ricordando Cassin” che con 9 doppie (non saltare neache quelle brevi) consente di raggiungere la instabile giavina ai piedi della parete e con percorso non obbligato il sentiero di “Valdeserta” per giungere al Lago di Devero e quindi al parcheggio (3/4 ore).