Raggiunta la cresta si può proseguire verso la Becca di Tey, ma qui non si è in grado di valutare le difficoltà sul percorso e per l’ascensione, che non sono comunque banali.
Circa il dislivello totale, questo è pari ai 1166 m per la salita dai 1634 m di Valgrisenche alla quota di ca. 2800 m della cresta, cui bisogna aggiungerne ca. 300 per la risalita al colle dopo la discesa sul sentiero.
Dagli impianti sportivi di Mondange si imbocca il sentiero 7-8-9 (indicazioni) che sale subito ripido nel bosco.
Al primo incontro con la strada asfaltata che sale alla diga prosegue per un breve tratto su questa, una seconda volta la sfiora, poi continua a salire sempre ripido, attraversa alcuni torrentelli e riceve (sinistra salendo) il sentiero senza numero e appena visibile proveniente dall’alpeggio di Cotteun (bolli gialli e mini-ometto su masso, è la riga nera sulla cartina l’Escursionista).
Passato questo bivio il sentiero spiana, aggira un costone e si affaccia sul vallone di Plontaz con bene in vista la chiesetta di Prarion ed alcuni ruderi di alpeggi; proseguendo ancora in leggera salita si giunge al grande alpeggio di Bois, dal quale si scende sulla sterrata, si attraversa il torrente per imboccare subito dopo (sinistra salendo) il sentiero dell’AV2.
Si risale un pendio erboso, si incrocia di nuovo la sterrata per Plontaz-Cotteun dove una palina indica il proseguimento del sentiero. Continuare sul sentiero AV2 fino al bivio in cui si stacca il sentiero n. 8 per il Col Cussuna (bollo su pietra, la palina è scomparsa).
Il sentiero 8 non è molto evidente, solo una vaga traccia tra i bassi rododendri; quando si arriva ad un pianoro erboso sembra perdersi, piegare allora tutto a destra e si ritrovano i segni gialli su un sasso verticale (non seguire gli ometti in discesa che riportano sulla sterrata).
Arrivati al torrente il sentiero 8 lo attraversa per portarsi in quota e proseguire poi a mezza costa fino all’alpeggio di Brevil; conviene invece non attraversare il torrente e rimanere sulla sua sponda sinistra, portandosi sul fianco del vallone (a destra salendo) proprio sotto il pendio che lo separa dal vallone dell’Epèe.
Quando il pendio da erboso diventa roccioso ed iniziano i grossi massi risalirlo fino alla sua cresta spartiacque, senza un percorso definito e cercando la migliore via. Dalla cresta è subito visibile il sottostante sentiero per il Colle Finestra, ma la discesa è difficile vista la ripidità.
Conviene allora proseguire sulla panoramica cresta puntando ad una roccia a due punte, stimata circa 2800 m, al di sotto della quale un canale ripido ma percorribile dato il terreno un po’ gradinato permette di scendere al sentiero, lungo il quale si arriva agevolmente al Colle Finestra (2840 m).
Dal colle con ripidi zig-zag e attraversando tratti franati lungo un impressionante canalone si scende sul versante Rhemes Notre Dame.
Quando il sentiero ha terminato la sua parte più impervia arriva sulla parte erbosa e si incontrano i ruderi dell’alpeggio di Torrent e la costruzione del guardaparco; qui il sentiero si porta tutto a sinistra sul pendio erboso, arriva ad un bivio che dovrebbe essere l’incontro con il sentiero che rientra dalla Ferrata Casimiro e con gli ultimi tornanti scende verso Rhemes.
Ad un ultimo bivio prendere il ramo che punta verso il capoluogo Bruil (l’altro ramo dovrebbe portare a Chenavey) al quale si arriva dopo l’attraversamento del torrente sul ponte in legno.
- Cartografia:
- Carta L’Escursionista, Fg. 3, Valgrisenche - Val di Rhemes, Scala 1:25000
- Bibliografia:
- L. Zavatta - Le valli del Gran Paradiso e la Valgrisenche - L'Escursionista Editore