A inizio stagione, nonostante l'esposizione sud, sono utili piccozza e ramponi in caso di neve nella parte alta del percorso.
Il percorso di salita più rapido, con partenza da Glacier 1571 m, inizia superando il ponticello seguendo indicazioni per il Bivacco Regondi (sentiero 6) e raggiungendo l’alpeggio Crottes posto nel prato di fronte. Superati i fabbricati il sentiero passa a monte e inizia a salire nel bosco con una serie di tornantini con buona pendenza. Presto si incontra una cappelletta che va lasciata a destra, proseguendo sulla traccia principale che poi esce dal bosco in una valletta erbosa, e dopo una lieve discesa si incontra il sentiero segnalato per l’Alpe Balme de Bal 2130 m. Si segue brevemente in discesa la sterrata che poi porta al gruppo di alpeggi, quindi salendo tra di essi si incrocia il sentiero TdC (Tour del Combin) che va seguito in direzione est fino ad incontrare la sterrata che scorre poco sopra, appena prima dell’Alpe Lombardin 2309 m. Qui si segue la sterrata a sinistra (eventualmente si può salire dritti per prati verso nord puntando ad una croce lignea) e con un paio di tornanti si arriva all’alpeggio di quota 2421 m. Da questo in avanti si seguono delle tracce di bestiame più o meno marcate che aggirano il versante est della Pointe de la Bonne Mort. Seguendo l’andamento del vallone si piega poi a sinistra raggiungendo la sella erbosa del Col de la Bonne Mort 2646 m, da dove ha inizio la lunga dorsale discendente dalla Tete de Filon.
Da qui in avanti ci saranno solo vaghe tracce e solo a tratti ma il percorso è piuttosto evidente (in caso di buona visibilità).
Si sale lungo il costone erboso, abbastanza ripido, finchè via via l’erba lascia spazio ai detriti. A quota 3100 m circa la cresta si interrompe con una selletta, di fronte alla quale si pone una fascia di gradinate sporche di detrito che conviene aggirare: lo si può fare indistintamente su entrambi i versanti, ma il consiglio è di salire a sinistra dove il terreno è meno ripido e più ciottoloso, salendo circa 50 m di dislivello (vaga traccia) per poi ripiegare a destra per tornare in cresta. Se si passa invece da desta, il terreno è molto ripido e composto di fine detrito, assai faticoso (opzione ideale per la discesa).
Ripreso il filo del facile crestone, seguendo una vaga traccia su morbidi sfasciumi e qualche ometto, si raggiunge la cima (ometto di pietre).
Disces dalla via di salita, eventualmente dal colle della Bonne Mort si può proseguire a sinistra raggiungendo l’Alpe Filon e da questa a Thuoles 2381 dove si incrocia la sterrata che riporterà a Balme de Bal. Da qui è ancora possibile proseguire allungando l’anello passando per By, e da questo scendendo alla diga e alla Casa Farinet, si torna a Glacier per il bel sentiero 3-4-5.
Variante di salita passando per By:
Il sentiero ha inizio nei pressi di alcuni cartelli indicatori (segnavia n. 4 per il Rifugio Amianthe) dove in leggera salita su pendii erbosi si raggiunge in breve la località denominata Pont 1690 m dove si incontra un alpeggio ed un particolare acquedotto. Si passa sotto il ponte dell’acquedotto e si riprende a salire lungo il pendio verso sinistra sulla comoda mulattiera a tratti bordata da una bella ringhiera in legno. Con una serie di diagonali si guadagna quota sino a raggiungere una cappelletta, e, poco dopo, la Casa Farinet. Si continua a salire ora verso destra, intercettando la strada interpoderale. Si segue brevemente la strada sterrata verso sinistra raggiungendo in breve la bella conca e la diga del laghetto artificiale di By. Si prosegue lungo il sentiero che costeggia il lago sulla destra fino a mettere piede su un’altra stradina sterrata che si inoltra a sinistra verso gli alpeggi di By 2048 m. Da By si imbocca il sentiero che si stacca sulla destra e risale il pascolo soprastante sino a raggiungere piccolo altopiano. Si prosegue ora portandosi a sinistra, puntando verso l’impluvio del Torrent de la Grande-Maison. Raggiunto il piccolo torrentello (a circa 2300 m di quota), non lo si attraversa ma si inizia a risalire sulla destra per ripidi pendii erbosi (sempre sulla destra del torrente) guadagnando rapidamente quota e portandosi nel ripido valloncello erboso e detritico sottostante la cresta rocciosa nota come “Arrete de Bonnemort”. Ora non rimane che risalire questo ripido valloncello tenendosi al centro, prima su erba e poi su ripide chine di detriti o neve a inizio stagione, nella parte alta è abbastanza ripido e diventa una sorta di pendio-canale con tratti inclinati (se lo troviamo innevato sono quasi indispensabili piccozza e ramponi). Ci si sposta gradualmente verso destra, e con un ultimo tratto ripido si raggiunge il Col de Bonnemort. Da questo in cima come per il percorso precedente.
La cima è il culmine di una cresta che collega le due più note e frequentate Tete Blanche e Mont Avril.