La strada è talvolta chiusa al traffico in estate, si può raggiungerla a piedi da Isolaccia con sentiero e strada, o da San Carlo sulla strada del Foscagno.
Dalla chiesetta si prosegue sulla sterrata di destra, che con qualche saliscendi e rampe più ripide porta verso destra all’imbocco della Val Cardonè, dopo aver lasciato a sinistra un bivio per l’Alpe Boron. Oltre un ponte sul torrente si lascia a destra la strada forestale per la Val Verva e si prosegue in salita fino alle baite Cardonè, circa 2000 m. Dalla baita più alta si seguono i cartelli che invitano a salire nel bosco soprastante, via via più rado, tra rododendri. I segnavia non sono frequentissimi, comunque usciti dal bosco si tende a sinistra e con un traverso si un pendio erboso, con il bivacco Ferrario già in vista, ci si porta all’imbocco di una valletta e con un’ultima salita al bivacco.
Da qui si prosegue nella valle retrostante, detritica e quasi pianeggiante, con meandri e laghetti del torrente che scende dal ghiacciaio della Piazzi. Infine si sale a sinistra per pendio erboso e detritico (anche qui sentiero non evidente) fino al Dosso Penaglia, 2440 m, dove ci si affaccia sulla Val Lia. Da qui (o anche da prima di raggiungerlo) si può salire a destra per ripida traccia nei detriti lungo la dorsale fino al bivacco Cantoni, anch’esso visibile già dal bivacco Ferrario.
Si scende al Dosso Penaglia e da qui si segue la traccia segnalata e indicata che scende per prati e detriti verso est in Val Lia, giungendo in magnifico scenario all’Alpe Boron. Da qui per stradina sterrata si scende alla chiesetta.