
Materiale consigliato: 6-7 rinvii,1 serie di friend, fettucce/cordini, sufficiente una corda da 30m. Scarpette non obbligatorie.
Salire una prima placchetta a lato e quindi risalire il risalto successivo prima lungo un diedro sulla dx (passo di III+) e quindi uscire sempre sulla dx con un passo strapiombante. Salire una paretina caratterizzata da un arco roccioso sulla sx (passo di IV, ch., evitabile sulla dx).
Raggiungere quindi la base del gendarme giallo. Salire dapprima un muro fessurato con traverso a dx (3 ch., IV+ sostenuto) e quindi, passato un terrazzo poco inclinato, salire il diedro sulla dx e fino a raggiungere un terrazzo dove sostare, sotto ad un diedro-camino sulla sx.
Salire il diedro, in principio strapiombante, obliquando via via a dx (1 ch. IV), passare un diedro fratturato e quindi, raggiunto un terrazzo, salire il bel muro fessurato (1 ch. IV+) che porta alla terrazza sotto il “cappello” del gendarme giallo (passaggio caratteristico, cordoni di sosta da rinforzare).
Scendere per una dozzina di metri in disarrampicata all’intaglio successivo. Proseguire con facile arrampicata fino alla base di un diedro che porta in cima al gendarme successivo: non salirlo ma obliquare a sx sotto ad un diedro. Traversare a sx e salire un marcato diedro (passi di III+) e quindi circa a metà uscire a sx e seguire un camino (friend incastrato) che salendo verso dx riporta in cresta (passo di III+/IV-).
Salire la fessura ascendente da sx a dx dell’evidente torrione triangolare (IV+, diversi ch., il primo non molto visibile), traversando sotto la placca sommitale e andando a doppiare lo spigolo (ch. con cordino ben evidente oltre lo spigolo). Scendere quindi per circa 5m seguendo una larga fessura (1 ch., passo di IV+), fino a raggiungere una terrazza sul versante nord (2ch. di sosta).
Continuare brevemente in traverso a dx, fino a reperire un canale-camino, alzarsi sulla sua sponda dx (1ch.) e con un passo delicato nella fessura sulla dx (IV+) salire sul terrazzino sovrastante, tornando a sx in corrispondenza di una sosta su 2 ch.
Proseguire più facilmente sul filo di cresta (III-IV), fino a dove esso è sbarrato da una placca liscia ed impraticabile. Traversare quindi a dx lungo una facile cengia ascendente fino ad arrivare ad uno spigolo della parete.
Salire senza percorso obbligato i diedri sovrastanti (III/+) fino a raggiungere un diedro giallo, sotto il filo di cresta, attrezzato con un bong (passo di IV faticoso). Una volta tornati sul filo proseguire brevemente su difficoltà modeste fino ad incontrare un altro alto gendarme impraticabile.
Aggirarlo di nuovo a dx e salire il terzo diedro-camino (l’unico facilmente salibile), in pieno versante nord. Salire il diedro su difficoltà sostenute (IV+, roccia da controllare) fino a raggiungere una terrazza a sx del diedro chiave (numerosi ch. visibili e cordino bianco visibile in un diedro più a sx). Con un traverso delicato entrare nel diedro di dx (ch.) e salirne il fondo, piuttosto liscio (2 ch., V/AO) fino ad un terrazzo (friend incastrato), quindi proseguire nella parte più verticale e povera di appigli del diedro (2ch., V/AO), uscendo a sx con un passo atletico (cordoni secchi di sosta su clessidra).
Proseguire su difficoltà via via descrescenti ma con alcuni passaggi, non obbligati, ancora nell’ordine del III+, fino a raggiungere una zona di rocce rotte ed un camino fessurato sulla dx fino a raggiungere l’ometto di vetta.
Discesa:
Dalla vetta seguire la cresta Ovest (facile ma esposta) fino ad un salto più marcato, attrezzato con alcuni cordoni per una calata lato nord di 10-12m (volendo evitabile per cenge esposte). Dal terrazzo a base calata traversare subito a dx (faccia a monte) in piano, riprendendo il prima possibile la cresta ovest (qui più erbosa). Proseguire senza particolari difficoltà fino ad una evidente cengia che scende nel versante nord, cambiando subito direzione e tornando “indietro” (est) per diverse centinaia di metri (radi ometti ma traccia visibile). Attenzione verso la fine ad un paio di passaggi in placca in discesa (uno attrezzato con cordino verde). Subito dopo questa difficoltà il sentiero cambia direzione e torna a sx (ovest) fino a raggiungere il canalone che scende fino all’Alpe Antena. Da lì si segue il percorso fatto all’andata fino a Campiglia.
- Bibliografia:
- Gran Paradiso e Valli di Lanzo – le 100 più belle ascensioni
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