Da Caraglio per la val Grana, passando da Castelmagno, si sale fino al colle Fauniera o colle dei Morti: i 15 km finali sono al 10 per cento medio di pendenza, con ampi tratti al 13 per cento e più.
Si scende in val Maira per il colletto di Esischie, che si è incontrato un paio di km prima del colle dei Morti: strada piuttosto brutta (per giunta con tre brevissimi tratti senza asfalto), prestare attenzione. Arrivati a Ponte Marmora si prende a destra e dopo poco a sinistra per Elva sulla strada ripida e spettacolare dell’Orrido (ufficialmente vietata al traffico per caduta massi, anche se al bivio di fondovalle i jersey di sbarramento sono stati rimossi; l’alternativa è la strada di Stroppo).
Val la pena di fare una sosta a Elva per vedere i dipinti del ‘400 nella locale chiesa. Si prosegue poi per altri 7 km fino al colle di Sampeyre, 2280 m.
Discesa su Stroppo, poi verso Dronero e di nuovo a Caraglio.
VARIANTE: dal colle di Sampeyre si può scendere in val Varaita verso Sampeyre e poi per la bassa valle fino a Venasca. Dal centro di Venasca, invece che per statale si può procedere per la tranquilla strada secondaria che si mantiene sulla destra idrografica della valle. Si sale poi a Rossana e al suo colletto con un dislivello inferiore ai 100 m e si scende sul versante opposto. All’incrocio con lo stradone Busca-Dronero si prende a destra e dopo circa 1 km, ancora in piena campagna, si gira a sinistra in via Ceresa. Ancora poco meno di 4 km in direzione Sud e poi Sudest (guardando verso le montagne qui ci si rende conto dell’ampiezza della traversata compiuta in tre valli) e si incrocia la strada Busca-Caraglio: da questo incrocio al punto di partenza del giro mancano ormai 7 km scarsi. Giro totale per la variante 130 km ca., dal colle di Sampeyre a Caraglio 57 km.