Con totali 48 km e ben 1860 metri di dislivello accumulato qua e la
Partenza dal bel paesino di Pompeiana sulla Via Castellaro , si passa sopra l’autostrada e via via diventa Via Pompeiana. Si costeggia il paese di Castellaro col suo bel castello e si continua a salire su asfalto abbastanza comodamente.
Si giunge al Santuario di Lampedusa, molto bello e in posizione molto panoramica, uno sguardo ai dintorni (non trascurate il bellissimo leccio monumentale) e passando oltre si sale su sterrata senza possibilità d’errore lasciando a destra il Monte Sette Fontane e giungendo ad un’altra chiesetta che si supera a destra sempre su ottimo sterrato.
Se si vuole vedere una bella croce non rovinata dai ripetitori si sale all’accogliente Monte Follia da dove si gode di un ottimo panorama , poi discesa ripida sui prati e per crestina per poi (se si vuole) raggiungere il Faudo e i suoi ripetitori obbrobriosi… ma questa è una meta e forse va fatta.
Dal Faudo ci sono due possibilità di discesa:
la migliore per divertimento e ambiente è quella di rimanere sul senti erosi cresta, tecnico ma bello, a tratti lastricato che scorre parallelo alla sottostante strada sterrata;
la seconda appunto la strada sterrata che è molto più veloce e se state facendo un giro lungo è più comoda.
Entrambi portano ad un bivio importante in un crocicchio di strade.
Proseguendo dritto è la discesa dell’altro itinerario inserito che porta a Porto Maurizio o a Civezza , invece piegando alla vostra destra si prende lo spettacolare sentiero dell’itinerario denominato “dei ponti”… prima è asfalto agevole poi diventa sentierino da sogno. Di ponte ne ho visto solo uno ma bellissimo … romano a schiena d’asino con sotto acqua verde e cascate … è veramente un angolino di Liguria nascosta che lascia a bocca aperta.
Da qui si arriva a Pietrabruna , si scende e poi si risale un bel po’ di dislivello per andare a cercare il sentiero dei boscaioli Si passa per la bella Boscomare, poi Laigueglietta e poi si trova il bel single track in mezzo al bosco sempre ciclabile, tecnico e divertente, tranne l’ultimo pezzo che è davvero ostico, sporco rovinato e ripido (ma è un tratto breve) quando finalmente si sbocca sull’asfalto si risale ancora un pelino e si finisce dalla macchina a Pompeiana.