A dispetto dello sviluppo relativamente contenuto, l'impegno fisico è importante a causa delle pendenze sempre sostenute.
Si percorre la stradina il torrente nel vallone di Almellina, verso Casali Braia, da qui a destra per aperti pendii, si raggiungono i vecchi impianti sciistici dismessi del Cros.
Raggiunto un ampio pianoro a circa 1550 m si hanno tre possibilità:
1. Per la dorsale NO (dei paravalanghe)
si sale l’evidente pendio-ex pista, che raggiunge l’arrivo dello skilift con moderata pendenza; da qui si apre l’ampia ma ripida dorsale, caratterizzata dai paravalanghe; senza percorso obbligato (ma valutando le condizioni della neve) si risale la dorsale superando pendenze importanti, fino a raggiungere una zona con alcuni massi ed un grosso ometto di pietre, dove il terreno si fa un po’ meno ripido. Da qui è ben evidente l’anticima 2739 m, che si raggiunge sempre lungo il pendio-dorsale. Toccata l’anticima, ci si deve abbassare di 30 m sul versante del Vallone di San Giovanni, con un breve traverso non difficoltoso, per poi riguadagnare la dorsale (possibili cornici) in un tratto pianeggiante. Si passa sopra l’uscita di un canale (vedi percorso n.2), e si riprende a salire con buona pendenza su una sorta di spalla, e quindi si giunge alla base del ripido ma breve strappetto finale che precede la croce e la spianata sommitale.
2. per il Colletto Sud del Cros:
dal pianoro 1550 m si continua a sinistra verso il Colletto sud del Cros, poi breve discesa nella comba sottostante e da qui ci si innalza mantendendo la destra sui pendii che portano alla vetta;
3. per il canalino N:
si risale un canalino incassato alla destra della Cima della Fascia, che sbuca tra la cima e l’anticima 2739 m.
- Cartografia:
- IGC 1:25.000 Limone Piemonte
- Bibliografia:
- CAI Mondovì - Dal col di Nava al Monviso