Per raggiungere il punto culminante si deve percorrere una breve crestina aerea ed esposta che richiede attenzione se la neve non è in buone condizioni di tenuta ed assestamento.
E’ un itinerario generalmente sicuro e al riparo da rischi e/o problemi particolari, solo la breve crestina finale va percorsa con cautela. Questa montagna è anche un notevole belvedere panoramico, in particolare sul vicinissimo Gruppo delle Levanne.
La salita si compie normalmente in giornata, ma ultimamente è possibile anche utilizzare il Rifugio Jervis come ottimo punto d’appoggio, che in alcuni periodi rimane aperto anche nel periodo invernale, consultate il sito del rifugio o contattare il gestore.
Da Ceresole si continua lungo la SP50 in direzione del Colle del Nivolet fino a raggiungere Chiapili di Sotto, appena superato il Rifugio Muzio si gira a sinistra, oltrepassando un ponte in legno ed arrivando in un pianoro con parcheggio dove parte un piccolo skilift (72 km da Ivrea).
dal parcheggio, si segue inizialmente il percorso dello ski-lift raggiungendo il sentiero che si innalza nel bosco con una serie di serpentine, toccando quello che rimane dell’Alpe Giassetti (ormai quasi totalmente diroccato).
Si continua a salire nel bosco, piegando gradualmente a sinistra, superando una zona di rocce montonate, dove si incrocia un sentiero che sale da Villa (cartello con segnavia 530), tralasciata questa diramazione, seguendo il sentiero con segnavia 531 si raggiunge in breve l’Alpe Degranè a quota 2050 m, costeggiando la gola del torrente e il bosco inizia a diradarsi, entrando in terreno più aperto dove si apre la visuale sul Gruppo delle Levannne proprio di fronte a chi sale. Traversando verso destra, su pendii di moderata inclinazione, si raggiunge un tratto quasi pianeggiante, da qui con percorso evidente si raggiunge l’inizio del pianoro dove si trovano il Rifugio Jervis 2250 m e una centrale elettrica dell’Enel. Dal Rifugio si costeggia il lago sulla destra, si traversa il grande Piano di Nel per poi volgere gradualmente a sinistra entrando in una valletta che porta direttamente al ben visibile Colle di Nel.
Risalendo i pendii che gradualmente diventano più ripidi si sale con percorso diretto o con alcune serpentine fino a sbucare sull’ampio colle.
Dal colle si sale piegando a destra seguendo la dorsale inizialmente ampia che va restringendosi man mano che si avvicina alla cima, anche la pendenza aumenta in maniera graduale.
Salendo con percorso diretto, sia a destra oppure con qualche diagonale verso sinistra sul pendio nevoso si raggiungono gli ultimi 100 metri abbastanza ripidi (spesso in questo tratto sono necessari piccozza e ramponi), che vanno superati direttamente sbucando su una puntina nevosa che precede la vetta vera e propria (una specie di anticima).
Per raggiungere i roccioni che costituiscono la piccola ed aerea vetta occorre percorrere una crestina nevosa piuttosto aerea per circa 20 metri valutando bene le condizioni della neve (questo tratto potrebbe diventare pericoloso con neve instabile ed in presenza di cornici), altrimenti ci si può fermare sulla prima puntina. (ore 4.00 indicative da Chiapili di Sotto alla cima, e 2 ore dal Rifugio Jervis).
In discesa si segue a ritroso lo stesso itinerario di salita.
- Cartografia:
- Carta della Valle Orco foglio n. 8, Mu Edizioni. Scala 1:20.000 ; Valle Orco - Gran Paradiso. Fraternali foglio 24, scala 1:25.000