
Infatti, nel punto dove il Bastione Ovest si avvicina maggiormente al torrente e al sentiero che lo costeggia (formando una bella strettoia con un rilievo roccioso sull’opposto versante) si stacca uno squadrato avancorpo, sormontato da una slanciata torretta, dove era stata già aperta la via “Senzadime”.
Pertanto, le due vie possono essere concatenate in maniera molto naturale, allo scopo di percorrere l’intera struttura dal suo punto più basso (a pochi passi dal sentiero) fino al suo più alto edificio (dove, fra l’altro, culmina anche la via “Andrea e Paolo”).
Attrezzatura mista (con fix alternati a chiodi da fessura e protezioni naturali) da integrare con protezioni veloci.
Di qui a piedi fino all’attacco della via “Senzadime” (v. it. n. 69596) situato alla base di un avancorpo del Bastione Ovest, se si desidera concatenare le due vie.
In alternativa, se si preferisce salire solo la via “Sopradime”, si raggiunge allora l’attacco della via della “Sentinella” (v. it. n. 68921) situato alla base del Bastione Est, e si prosegue poi con aereo percorso di collegamento (parzialmente attrezzato dagli apritori) fino alla sommità dell’avancorpo, dove termina la via “Senzadime”.
Il percorso di collegamento inizia traversando verso monte un primo pendio erboso, in direzione di un pilastrino roccioso che lo interrompe (ometti).
Il pilastrino si aggira a metà della sua altezza, per mezzo di una rampa scoscesa ingombra di massi, e successivo traversino protetto da un primo cavetto metallico.
Ritornati sul pendio erboso – qui maggiormente ripido ed esposto – lo si risale con l’aiuto di una corda fissa gialla (ancorata su alberelli) fino alla base di una imponente e compatta bancata di roccia, che si costeggia più facilmente sempre verso monte (ometti).
Si raggiunge così un secondo cavetto metallico, che conduce ad un caratteristico “passo del gatto”, alla base di un’aerea cengia inclinata; di qui con l’aiuto di una corda fissa rossa (ancorata su fix) fino alla sommità dello squadrato avancorpo, sormontato da una slanciata torretta (quota 470 slm.; 15 min. circa dall’attacco della via della “Sentinella”).
Tiro 1 – 20/30m
Individuato un primo muro di rocce, lo si raggiunge in coincidenza di un più alto coletto alberato, aggirando verso sx un affilato spigoletto, oppure arrampicandolo poco a dx del suo filo (eventuali primi 10m.; IV con passo IV+; 2 ch. e 1 fix; sosta su alberello).
In ogni caso, il tiro si sviluppa poi a sx di un più evidente diedro, per rocce ben gradinate ma un po’ aggettanti (IV con passo IV+; 1 ch.; partenza da proteggere con protezioni veloci). Segue una placca molto compatta ma appoggiata, che deposita alla base di un ultimo e più articolato risalto (IV con passo di V; 1 ch.; uscita da proteggere con protezioni veloci; sosta su 2 fix con anello di calata).
Tiro 2 – 30m (+ 50m. di trasferimento a piedi)
Occorre ora trasferirsi fino alla base di un’imponente fascia di rocce strapiombanti, nel punto in cui offre un’evidente protezione a vari animali e piante, tra cui anche un grosso e florido rampicante (edera) che s’insinua all’interno di una specie nicchia sospesa, giungendo a ricoprirne l’intera volta a forma di abside.
Aiutandosi con trazioni molto misurate sulle parti più solide della pianta (per evitare di strapparla!) si vince il diedro strapiombante che immette all’interno della nicchia sospesa (V e J3 della scala “Jungle”; 2 cordini su cless. e 1 fix). Si prosegue quindi in obliquo verso sx per una rampa di rocce nerastre (1 ch.) fino a guadagnare una buona fessura per le mani e ad una comoda lista per i piedi, che consentono di uscire dall’abside, traversando in massima esposizione; si ritorna poi sopra la verticale dello stesso, a prendere una rampa di rocce erbose, al termine della quale si sosta (IV e III; 1 fix da rinviare nel punto di massima esposizione e 1 cordino su alberello in uscita; sosta su 2 fix con anello di calata).
Tiro 3 – 20m
Con breve passo in traverso a dx della sosta, si raggiunge la radice di una profonda e ruvida fessura, che si vince con pochi ma molto atletici movimenti, per poi ristabilirsi a dx della stessa, su panoramico terrazzino (V/A0 oppure VI; 1 fix e 3 ch.). sul fondo del terrazzino, si vince infine un netto diedro, per raggiungere una più ampia cengia, e sostare sotto lo spigolo dell’ultimo edificio di roccia (IV; 1 ch. sul terrazzino e fessura sul fondo del diedro da proteggere con friends medio-grandi; sosta su abalakov e 1 fix con anello di calata).
Tiro 4 – 20m
Si rimonta la prua che sporge sopra la sosta, per ristabilirsi a dx dello spigolo, dove le rocce si presentano maggiormente articolare e gradinate (passo IV+; 2 ch.).
Si prosegue quindi direttamente per successivi risalti, fino alla sommità Bastione Ovest della c.d. Rocca dei Faggi (IV e III; 1 fix e 1 ch.; sosta su 2 fix con anello di calata).
Discesa:
Per sentiero, oppure in corda doppia sulle soste della via, fino a riprendere il percorso attrezzato che collega la sommità dell’avancorpo alla base del Bastione Est.
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