
La via supera lo squadrato avancorpo del bastione più occidentali della c.d. Rocca dei Faggi, con percorso piuttosto diretto, a partire dal suo punto più basso, dove forma un’affilata prua di roccia, fino ai suoi più alti spalti, alla radice di una caratteristica torretta (dove culmina anche la via “Senzadime”) che in un film fantasy potrebbe sembrare il dito di un troll, o il dente di un folletto...
Materiali adeguati al carattere della via (fix inox da 10mm.) anche perché posizionati in maniera tale da mantenere il grado obbligatorio molto vicino a quello massimo.
All’ulteriore bivio subito dopo il ponte, si svolta ancora a sx (abbandonando così la strada che condurrebbe al paese di Sambuco) proseguendo fino ad un secco tornante, in coincidenza di un gruppo di case a poca distanza dai cavalcavia dell’autostrada (case Brusinetti). Si continua quindi sulla strada asfaltata (che qui ritorna verso monte) tagliando i ripidi versanti sulla riva dx orografica del rio della Gava, fino ad uno spiazzo che chiude la strada in corrispondenza di un antico ponte di pietra, con box e parcheggi per soli residenti (posteggiare prima, in alcuni slarghi).
Si prosegue quindi a piedi sempre sullo stesso versante, oltre un piccolo cancello di legno, seguendo un sentiero marcato con bolli rossi. Dopo aver guadato un affluente, si continua in dolce salita, fino a raggiungere il letto del Rio della Gava, in coincidenza di una captazione con tubo bianco, che attinge al di sotto di una piccola cascata (15min. circa). Rimontato il dislivello, s’ignora la deviazione verso sx (che condurrebbe al bivacco e alla via della "Sentinella”: v. it. n. 68921) e si prosegue invece sul sentiero (come per la combinazione di vie “Senzadime” e “Sopradime”; v. it. nn. 69596 e 70037) prendendo quota sul torrente.
Si giunge così a lambire una prima fascia di rocce dove attacca la via “Senzadime” (10min. circa; quota 340m.; ometto e targhetta); per l’attacco della via in questione, occorre quindi aggirare questa prima fascia di rocce per ripida traccia verso sx (ometti) fino a raggiungere un più imponente e squadrato avancorpo, nel suo punto più basso, dove forma un’affilata prua di roccia, che sporge a formare un diedro-camino di rocce nerastre (targhetta “via del Civre” subito a dx del filo).
Tiro 1 – 25m./5c
Si attacca il muro compreso tra la prua di roccia e il diedro-camino, fino alla base di una bella lama obliqua, che riporta verso lo spigolo, dove la parete si impenna nuovamente, e butta un po’ in fuori. In uscita, si riparte sul fondo di una rampa erbosa con alberelli, per vincere un vago caminetto, piuttosto ostico perché aggettante. Sosta sul fondo di una seconda rampa erbosa, alla base di una placca posta a dx di un ripido canalino (7 fix e 2 cordini su alberi).
Tiro 2 – 20m./6a
Si sale la bella placca leggermente coricata, in direzione di un rostro di roccia nerastra che sporge a sx, sotto il margine di un più compatto e aggettante muro. Rimontato il rostro, si vince l’ostico muro, restando a poca distanza dal suo margine. Sosta in uscita, previo ristabilimento su panoramico balconcino (8 fix).
Tiro 3 – 20m/6a+
Occorre a questo punto trasferirsi per cengia erbosa, fino alla base della successiva struttura, dove una serie di rocce a sbalzo sostengono un imponente spigolo, a dx del suo filo (trasferimento di circa 30m.). Vinte le rocce a sbalzo, ci si mantiene a dx del filo, con arrampicata a tratti strapiombante e atletica, sempre molto sostenuta. Sosta sulla sommità dello spigolo, che forma un aereo pulpito (8 fix).
Tiro 4 – 35m/5b
Si vince il pilastrino subito sopra al pulpito, che poi muore sulla sponda dx di un vago catino (possibilità di sosta intermedia, se si preferisce spezzare il tiro). Si attraversa quindi verso l’opposta sponda del catino, dove si afferra una crestina di rocce un po’ rotte, che poi si risale restando a dx del filo; giunti in vista di un ultimo muro, lo si vince aggirando verso dx la sua parte più compatta e sporgente. Sosta sul fondo di un comodo terrazzino, alla radice di una caratteristica torretta (qui meno evidente) e a pochi metri di distanza dalla prima corsa fissa del percorso di discesa (9 fix).
Discesa:
In corda doppia sulle soste della via o, in alternativa, a piedi per aeree cenge attrezzate in occasione dell’apertura delle vie “Senzadime” e “Sopradime” (v. int. n. 69596 e n. 70037) che riportano al bivio sopra la captazione dell’acqua, passando per l’attacco della via della “Sentinella” (v. it. n. 68921).
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