La via ha come direttiva lo spigolo nord-est, ma spesso si snoda alla sua sinistra e segue i punti più logici senza allontanarsene troppo. Presenta lunghi tratti ove occorre proteggersi, affrontare passaggi di V che si alternano ad altri più semplici e, ove le difficoltà decrescono, occorre prestare costantemente attenzione alla qualità della roccia.
Servono una serie di friends, qualche chiodo e numerosi cordini/fettucce.
L1: per rocce facili (III) verso lo spigolo
L2: dritti, poi a sinistra sotto una sporgenza che impone di allungare molto le rinviate, quindi ancora dritti (IV)
L3: direttamente verso lo spigolo, entrare in un diedro di ottima roccia ove occorre proteggersi (V+) poi attraversare a sinistra (alcuni cordoni) fino alla sosta
L4: dirigersi ad una fascia strapiombante che sovrasta una placca: salire la placca diagonalmente verso destra e uscire ad li sopra su terreno più facile
L5: spostarsi un po’ a sinistra quindi affrontare direttamente una verticale parete di ottima roccia (IV e V, clessidre e friends)
L6: innalzarsi seguendo la linea più logica e giungere allo spigolo (IV)
L7: direttamente fino ad un piccolo colletto ove si sosta su chiodo e spuntone (IV e III)
L8: leggermente a sinistra si imbocca un diedro e si supera il muro successivo (IV+)
A questo punto la via, che impone sempre la necessità di proteggersi in quanto si trovano solo alcuni chiodi, sale per muri e diedri per un paio di tiri tendenzialmente vicino allo spigolo, quindi per un altro paio di tiri si allarga a sinistra per ritornare, infine, sulle facili rocce che conducono alla cima.
Discesa: può essere utilizzata la ferrata, che sfiora la vetta della Exner, tuttavia conviene raggiungere il rifugio Cavazza e scendere per la Val Setus.
- Bibliografia:
- Mauro Bernardi, Arrampicare in Val Gardena, vol. 2