Da San Bartolomeo al Mare, si prosegue lungo l’Aurelia fino a Diano Marina, quindi si prosegue nell’entroterra seguendo le indicazioni per Diano Castello e Diano San Pietro. Si devia quasi subito a destra per Diano San Pietro, dove nei pressi della chiesetta si prosegue a destra superando un ponte, ed iniziando la dolce salita tortuosa alla frazione Colla. Superate le case si entra in una zona terrazzata ad ulivi, con salita a tratti dolce a tratti più sostenuta sempre su asfalto. Il fondo diventa sterrato quando si raggiunge la dorsale spartiacque con il versante affacciato su Cervo nei pressi del Monte Quagli 502 m.
si prosegue lungo la sterrata che sale, ignorando quella che scende a destra, uscendo ben presto dal fresco bosco, e con terreno più aperto si punta in lontananza al Pizzo d’Evigno. La sterrata non ha pendenze proibitive, tranne qualche rampa più dura nella parte iniziale. Il fondo generalmente è buono, ma con passaggi sassosi (attenzione alle pietre taglienti). Si percorre la dorsale prativa, ignorando la deviazione di destra per la località Bovini, e iniziando un mezzacosta sotto le pendici sud–ovest del Monte Ceresa. La sterrata termina a quota 780 m sotto il Monte Ceresa, in uno spiazzo con recinti per il bestiame. Si continua su un facile single track con qualche roccetta fino alla sella a 800 m. Qui si segue il sentiero per l’ormai vicini Pizzo d’Evigno, alternando tratti di portage o spinta ad altri in cui si può rimontare in sella. Gli ultimi 50 m di dislivello per il Pizzo d’Evigno sono da farsi con la bici a spalle viste le forti pendenze, fino alla grossa croce metallica 989 m.
In discesa ci sono varie possibilità:
1. rientro dal percorso di salita
2. percorrere la discesa dal pizzo fino alla sella prima del Monte Ceresa 913 m, salire in cima con la bici a spinta, e percorrere integralmente la Costa Teudeun passando per Monte Mezzogiorno, Monte Aguzzo, Monte Bandia, Monte Chiappa fino alla Colla Mea. Da qui si scende a Cervo e si rientra a San Bartolomeo al Mare.