Il rifugio si raggiunge comodamente lungo una stradina e poi su ottimo sentiero, per la cima si sale inizialmente su sentiero, poi morena e nevai prima di raggiungere il Glacier de Saint Sorlin, lungo il quale prima su procede su pendii dolci e poi gradualmente più ripidi fino a raggiungere una pendenza di circa0° nel tratto finale; se salito ad inizio stagione il ghiacciaio è quasi sempre privo di crepacci, solo la terminale potrebbe essere aperta, ma per il resto non ci sono problemi di sorta. e la salita richiede normalmente 4,30 o 5,00 ore in base alle condizioni della montagna e del proprio livello di allenamento.
Il periodo migliore per fare questa ascensione è ad inizio stagione, nel mese di giugno, quando normalmente si trovano le condizioni migliori per la salita.
Dal colle, parcheggiata l’auto (ampio parcheggio), si segue la stradina sterrata (chiusa da una sbarra poco oltre il colle) che sale a mezza costa verso destra (indicazioni per il Refuge de l’Etendard), per poi portarsi con una serie di tornanti verso sinistra, non lontano dalla cresta de Les Perrons (sulla nostra sinistra salendo) che sale gradualmente ma senza strappi, oltrepassando un costone (non lontano dalla stazione di arrivo di una seggiovia nei pressi della quota 2526 m.).
Poi la stradina inizia a scendere in direzione del sottostante Lago di Bramant (o Grand Lac), tagliando la stradina lungo un sentiero ben marcato si raggiunge l’ottimo Refuge de l’Etendard, posto proprio sotto la diga del lago. (ore 1,30 / 2,00 dal Col de la Croix de Fer). Dal rifugio si segue un sentiero che costeggia a destra il Lac Bramant, si supera un ponticello e poi si prosegue per l’evidente sentiero (alcuni segni rossi e ometti facilitano l’orientamento), si superano alcune ondulazioni del terreno, raggiungendo un secondo lago, il Lac Blanc.
Il sentiero si tiene sempre sulla destra del lago (trascurando una diramazione a sinistra che porta al Col Sud de Lacs) poi e punta verso sinistra raggiungendo un vallone che va seguito tenendosi prima al centro e poi gradualmente a sinistra guadagnando quota. Si passa a destra dell’Aiguille Noire e si risale su pendii di moderata inclinazione (su pietrame o neve) fino a raggiungere una specie di ampio colletto a quota 2700 m. che si apre sul grande bacino glaciale del Glacier de Saint Sorlin. Scesi brevemente sul versante opposto, si raggiunge il ghiacciaio (Glacier de Saint Sorlin).
Normalmente sul ghiacciaio è presente una buona pista, portandoci verso destra si salgono i pendii iniziali del versante NE del Pic de l’Etendard con percorso abbastanza diretto, su pendii inizialmente dolci e poi decisamente più ripidi ma non difficili (attenzione all’eventuale presenza di crepacci). Verso quota 3200 m. si raggiunge una piccola conca del ghiacciaio alla base del ripido pendio terminale (tratto inclinato a 40°), si volge ora verso sinistra superando il pendio e puntando ad un ben visibile colletto posto a sinistra della nostra cima.
Superata una breve impennata ripida si raggiunge il colletto, si volge a destra e per la nevosa cresta Sud (o un breve tratto di roccette affioranti) si raggiunge la cima di questa grande montagna, non indicata da ometti o da altri segnali (a parte quello che rimane di una croce in ferro tubolare)
In discesa non rimane che seguire a ritroso tutto il percorso già fatto in salita.
- Cartografia:
- IGN foglio 3335 ET