La ferrata è stata chiusa a tempo intederminato per la manutenzione della tubatura in cemento.
Facile percorso (il cavo ha funzione quasi sempre di corrimano) che consente di osservare da vicino lo spettacolare orrido del torrente Gallavesa. Il recente lavoro di eliminazione di rovi e piante che disturbavano la progressione nonchè la pulizia del letto del torrente dalla spazzatura che lo deturpava, ha reso molto più piacevole e interessante quest'escursione.
Si raggiunge Somasca (m.290), frazione di Vercurago, e si lascia l’auto nei parcheggi del Santuario di San Gerolamo. Si cammina per le strade del paese seguendo la strada per Beseno; ben presto si trovano le indicazioni del nostro percorso che ci invitano ad abbandonare la rotabile asfaltata per prendere un sentiero nel bosco sulla sinistra. Si prosegue su terreno un po’ franoso fino a raggingere dopo altri 15′ l’attacco.
Ci si porta quasi subito su una vecchia tubatura in cemento che percorre a mo’ di cengia il versante montuoso; sotto di noi iniziamo ad ammirare quello che sarà il protagonista della nostra gita, cioè l’orrido scavato dal torrente Gallavesa.
Alcuni saltini rocciosi e tratti di sentiero non assicurato ci portano ad una nuova cengia; in breve si ha modo di ammirare sulla sinistra una spettacolare cascata di notevole altezza. Dopo alcuni brevi passaggi su roccia si raggiunge il fondo dalla gola (in questo tratto piuttosto stretta) e si procede al guado del torrente, per raggiungere in breve i ruderi della vecchia centrale idroelettrica (presente ancora all’interno la turbina).
La si supera sulla sinistra utilizzando dei pioli infissi nel muro per poi iniziare la risalita finale verso Erve che avviene su sentierino estremamente ripido e franabile interotto da alcuni brevi saltini rocciosi.
Raggiunta una scalinata, la si risale fino alla fine; si prosegue brevemente in piano a sinistra fino a superare un cancello chiuso utilizzando due pioli (!!) per arrivare alle prime case di Erve (m.559). Per il ritorno, scartata l’ipotesi di percorrere la strada asfaltata che collega Somasca a Erve, si prosegue sulla strada principale in direzione del Resegone per poi salire a sinistra su asfalto in direzione della località Saina.
La strada diventa poi un largo sentiero che raggiunge uno spettacolare punto di belvedere (croce e panchine).
Si inizia adesso la discesa che transita nei pressi di una chiesetta dedicata agli Alpini e poi nelle vicinanze dei ruderi del Castello dell’Innominato, a cui è consigliato salire in pochi minuti.
Da qui è possibile scendere all’auto in 10′ (tempo complessivo circa 4h).