Da effettuarsi con buone condizioni di visibilità data l'assenza di sentiero.
Dai Piani del Nivolet, raggiunta la sbarra (dove la strada prosegue sterrata), si segue la pista che in origine avrebbe dovuto collegare a Pont Valsavarenche con il Colle del Nivolet. Il percorso è in lieve discesa inizialmente e poi in piano, per circa 3 km, fino a raggiungere un bivio (non segnalato ma è presente una freccia con segnavia n.9), dove ha inizio un sentiero che sale a sinistra per Pian Borgnoz. Salendo lungo l’ottimo sentiero si raggiunge prima il casotto Aouillè dei guardiaparco del Gran Paradiso e poi si trova un bivio, si prende il sentiero che sale a sinistra, raggiungendo in breve le baite ormai in disuso di Plan Borgnoz 2669 m.
Dalle baite si prosegue lungo un evidente sentiero che aggira un dosso sulla destra e ci si inoltra nel lungo pianoro erboso, costeggiando inizialmente il ruscello fino a guadare il torrente nei pressi di due massi isolati; prima di raggiungerli ci si porta a sinistra, alzandosi leggermente (alcuni ometti presenti aiutano a scegliere il percorso più agevole) passando sotto ad alcuni pendii erbosi per raggiungere così la base del conoide del grande e ripido canalone detritico che va interamente risalito. Si risale faticosamente il canalone, il terreno è comunque piuttosto solido stando al di fuori delle zone più detritiche, tenendosi al centro inizialmente, poi leggermente a sinistra fino a raggiungere la base di una paretina rocciosa 2950 m dove il canale si restringe.
Qui si hanno due possibilità:
A – Si piega a destra attraversando dove possibile il torrente che ha origine dal ghiacciaio dell’Aouillè (presenti diversi ometti) e si prosegue per una comoda cengia che aggira l’ostacolo e porta in un valloncello di pietrame e grossi massi, proseguendo, si sale verso sinistra per evitare alcune placconate lisce sulla destra (altri ometti presenti), raggiungendo quindi un gradone detritico a circa 3080 m dove si trova il Ghiacciaio dell’Aouillè.
B- si continua a sinistra, lasciando il torrente sulla destra, per infilarsi in un canalone parallelo ma separato da quello del ruscello da un costone roccioso.
E’ presente una marcata traccia che sale ripida negli sfasciumi, finchè ci si trova davanti uno sbarramento roccioso delle pareti superiori: qui sempre facendosi aiutare dagli ometti (non troppi ma nei punti giusti) si piega a destra per un pendio di terreno più stabile (pietrame ed erba) salendo ad una piccola spalla rocciosa, che immette su una conca dove ci si abbassa leggermente fino ad attraversare il torrente in un pianoro detritico. Attraversatolo ci si ricollega con l’altro percorso.
Dal ripiano con il ruscello si segue un piccolo crinale morenico (presenti ometti e tracce) che poi prima di arrivare al fronte del ghiacciaio (o dei suoi resti) invita a deviare di 90° a destra, entrando nel vasto anfiteatro detritico sotto l’anticima rosso-grigiastra della Cima di Entrelor.
Con una specie di semicerchio da destra a sinistra, si prende rapidamente quota usando una traccia che però risulta decisamente ripida, portandosi sotto la parete rocciosa, dove ricompare una piccola traccia di sentiero, che ora con minore pendenza, sale in diagonale sfruttando un ampio terrazzo. Restando nelle vicinanze della parete rocciosa si trova il terreno più solido, comunque non ci sono difficoltà se non per la natura del terreno.
Si arriva così ad un colletto 3374 m posto tra anticima (a destra) e Cima di Entrelor (a sinistra). Seguendo la facile cresta di rocce rotte (non farsi attrarre da vaghe tracce al centro del pendio, in cresta si sale facilmente e senza difficoltà) si raggiunge in breve l’ampia vetta della Cima di Entrelor, indicata da un grande ometto di pietre.
Si scende ora rapidamente per detriti seguendo una vaga traccia di sentiero fino colletto di quota 3390 m sotto la cima dell’Aouillè. Da qui una evidente traccia di sentiero sale in diagonale verso sinistra sulla parete rossastra della montagna. Ad un certo punto la traccia non prosegue in diagonale (ci si perderebbe su alcune cengie non troppo invitanti), ma devia decisamente a destra per facili gradoni salendo sul crestone NE.
Raggiuntolo questo si rivela ampio e ben camminabile ed in pochi istanti si giunge alla vetta della Cima dell’Aouillè, piccolo ometto di pietre.
In discesa si segue a ritroso lo stesso itinerario della salita, sfruttando dove possibile i pendii di sfasciumi che tanto faticosi in salita, quando rapidi e piacevoli sono in discesa.
- Cartografia:
- IGC 1:50000 n. 3 - Gran Paradiso