Alla ferrata storica del Colle Carrel (revisionata e riattrezzata nel 2021, si è affiancata quella che ha inizio dal Col Ross, permettendo un avvicinamento meno laborioso)
La difficoltà della ferrata viene data D (difficile) dalla segnaletica ufficiale, in realtà non si tratta di un percorso di grandi difficoltà tecniche (si può gradare come PD+/AD-) ma trattandosi di una ferrata di alta montangna con una lunghezza considerevole richiede delle maggiori attenzioni, sia dal punto di vista meteo sia per la natura della roccia non sempre ottimale.
Considerata la lunghezza dei percorsi, è consigliabile pernottare al Rifugio Arbolle oppure al Bivacco Federigo Zullo al Colle Carrel (non c’è acqua in questo caso)
Utile la seggiovia di Chamolè, che permette di abbreviare il percorso di circa 500 m di dislivello (qualora si salga in giornata occorre partire molto presto prima che questa apra).
Una ulteriore possibilità, è di usufruire della telecabina Aosta-Pila lasciando quindi l’auto ad Aosta.
Via Ferrata del Col Ross (avvicinamenti)
Dal piazzale della seggiovia di Chamolè, si possono seguire le piste (percorso più diretto) mantenendosi sotto la seggiovia stessa, oppure raggiungere l’arrivo della seggiovia seguendo il sentiero 19C (percorso più tortuoso e lungo).
Raggiunto l’arrivo della seggiovia 2309 m, si prosegue a monte di esso, verso sinistra, con percorso pianeggiante raggiungendo in pochi minuti il bel Lago Chamolè 2325 m.
Lo si contorna a sinistra, fino al bivio: si continua a destra per il Col de Chamolè, il cui sentiero dopo un primo tratto a mezza costa, inizia a salire con buona pendenza con numerosi tornanti la china erbosa. Con fatica si raggiunge il Col de Chamolè 2641 m, da cui si apre la splendida visuale sulla conca di Arbolle e sul Monte Emilius.
Si scende di circa 150 m sul sentiero inizialmente un po’ aereo ma ampio e comodo, fino giungere all’estuario del Lago d’Arbolle. Si supera il ponte in legno, e dopo una breve risalita si giunge al Rifugio Arbolle 2500 m (fontana). Si continua sul sentiero che costeggia il Lago d’Arbolle sulla sinistra, con lievi saliscendi, e conduce al Colle dei Tre Cappuccini (via normale dell’Emilius).
Dopo un traverso su un pendio a sinistra, si raggiunge un ruscelletto: qui si abbandona la traccia principale a favore di una secondaria, che prosegue dritto (indicazione ferrata su una roccia) e seguendo i segni e gli ometti si raggiunge la conca con il Piccolo Lago dell’Echo 2700 m.
Si attraversano in seguito due tratti di pietraia, il primo al fondo di un avvallamento, il secondo alla base del pendio di accesso al Col Ross; terminata la pietraia si affronta il ripido ma facile pendio, di erba e terriccio, sino al raggiungimento del Col Ross a circa 3060 m.
Via Ferrata del Col Ross (relazione ferrata)
Inizia subito la nuova via ferrata, che percorre fedelmente la cresta ovest del Mont Ross; inizialmente è piuttosto facile e si può sfruttare un sentierino sulla destra, poi il percorso obbliga a rimanere in cresta superando dei passaggi mai difficili e divertenti. Prestare attenzione ogni tanto a dove si mettono i piedi perché c’è qualche zona di pietrame non stabile. Non si trovano mai scalini o altri aiuti, ma la roccia ben appigliata permette una divertente arrampicata. L’unico passaggio un pò più atletico è una placca grigio chiaro proprio sotto la vetta del Mont Ross.
Qui si collegano le due ferrate; si prosegue ora su una traccia pianeggiante (no cavo) restando sul versante sinistro. Riprende poi il cavo che consente di superare alcune placche di traverso con alcune lievi perdite di quota. Incontreremo i primi gradini a testimoniare che la ferrata “storica” è una ferrata maggiormente attrezzata.
Nei pressi di un colletto, che precede il Piccolo Emilius, si incontra un cartello che indica una via di fuga (sentiero a sinistra che scende ripido tra pietrame e sfasciumi e conduce al Lago Gelato)
Dopo i tratti maggiormente discontinui, di avvicinamento alla parte finale della cresta dell’Emilius, si riprende a salire in modo più marcato, superando delle paretine più verticali, ben scalinate, talvolta sul lato sinistro della cresta, altre volte su quello destro.Si supera il modesto rilievo del Piccolo Emilius a 3384 m Le paretine sono molto gradinate ed offrono dei brevi passi lievemente strapiombanti, ma che si superano senza troppa fatica. Un’ultima rampa verticale, all’interno di un canalino, richiede un minimo di attenzione in più per la presenza di materiale mobile dove si poggiano i piedi.
Usciti dal canalino la pendenza si abbatte e di lì a poco il cavo termina, lasciando posto ad un sentierino che si mantiene nei pressi del facile crestone, e raggiunta una zona di rocce chiare, ecco apparire poco più avanti la cima dell’Emilius 3559 m, che si raggiunge senza più problemi (solo una breve placca eventualmente aggirabile).
Via ferrata storica dal Colle Carrel (avvicinamenti)
A – da Pila con la seggiovia di Chamolè
Dalla stazione di arrivo della seggiovia di Chamolè 2309 m si prosegue a sinistra sul largo sentiero pianeggiante che in breve raggiunge il Lagodi Chamolè. A questo punto si prosegue al fondo del lago prendendo il sentiero n.19 per il Col Replan, in leggera ascesa (va trascurato il sentiero n.19 per il colle Chamolè che conduce al Rifugio Arbollè. Dal Col Replan 2366 m, una ripida discesa su sentiero non molto battuto, raggiungendo Comboè 2144 m.
Si continua sui sentieri 14-16 per alcune centinaia di metri costeggiando il ruscello, sino ad un bel ponte di legno che permette di attraversarlo. Quindi si prende a sinistra il sentiero 16 che, passando prima molto ripido nel bosco, esce poi all’aperto nel selvaggio Pian Valè. Proseguendo in direzione delle pendici della Becca di Nona si incontra un bivio a 2550 m. Qui si può scegliere se seguire il sentiero che sale le pendici della Becca di Nona oppure se proseguire nel canalone detritico e ripido (faticoso) che adduce direttamente al Colle Carrel con il Bivacco Federigo Zullo 2897 m.
B – Da Pila (Gorraz) a piedi per il Col Plan Fenetre
Da Gorraz, al termine della strada asfaltata, si seguono i sentieri 14-16-19a indicanti varie destinazioni tra cui già la Becca di Nona, sentiero che inizia a fianco di una baita, e poi piega a sinistra attraversando un prato e inoltrandosi nel bosco in direzione est. In uscita dal bosco si incrocia una pista da sci (l’ultima di Pila verso est) che va risalita fino a raggiungere a sinistra la baita di Chamolè 2152 m. A questo punto si prosegue oltre il fabbricato sul sentiero 16-20a per il Col Plan la pista da sci più a sinistra- est del comprensorio (Traccia di sentiero sul bordo) ed arrivare all’alpeggio Chamolé. Dall’alpeggio sentiero in falsopiano ben segnato fino al Colle Plan Fenetre (tralasciare il sentiero 19 per il Lago Chamolè, che allungherebbe il percorso). Si compie un gradevole traverso a mezza costa in lieve salita, sempre nel fresco bosco, sino a raggiungere il Col Plan Fenetre 2221 m, dal quale volendo in pochi attimi si sale sul cucuzzolo Pointe Ponteilles.
Dal colle si scende ora verso Comboè, direzione sud, perdendo circa 120 m di quota, sino appunto alle baite.
C – Da Pila/Chamolè per il Rifugio Arbolle (se si intende pernottare al rifugio)
Dal piazzale della seggiovia di Chamolè, si possono seguire le piste (percorso più diretto) mantenendosi sotto la seggiovia stessa, oppure raggiungere l’arrivo della seggiovia seguendo il sentiero 19C (percorso più tortuoso e lungo).
Raggiunto l’arrivo della seggiovia 2309 m, si prosegue a monte di esso, verso sinistra, con percorso pianeggiante raggiungendo in pochi minuti il bel Lago Chamolè 2325 m.
Lo si contorna a sinistra, fino al bivio: si continua a destra per il Col de Chamolè, il cui sentiero dopo un primo tratto a mezza costa, inizia a salire con buona pendenza con numerosi tornanti la china erbosa. Con fatica si raggiunge il Col de Chamolè 2641 m, da cui si apre la splendida visuale sulla conca di Arbolle e sul Monte Emilius.
Si scende di circa 150 m sul sentiero inizialmente un po’ aereo ma ampio e comodo, fino giungere all’estuario del Lago d’Arbolle. Si supera il ponte in legno, e dopo una breve risalita si giunge al Rifugio Arbolle 2500 m (fontana).
Prendere il sentiero che porta al colle Carrel tra la Becca di nona e la cresta nord ovest dell’Emilius, dove è posizionato il Bivacco Federigo Zullo; per fare ciò si perdono almeno 400 m di dislivello in discesa per risalirne 800 sino al bivacco; (a quota 2170 m un sentiero marcato 16C taglia raggiungendo il sentiero principale che porta al Col Carrel ed al bivacco Federigo, evitando di scendere fino ai piani di Comboè).
Esiste anche un altro sentiero, un po’ aereo e non segenalato, che permette dii evitare la discesa sino quasi a Comboè ma taglia le bastionate rocciose sotto il rifugio traversando poi verso il Colle Carrel.
Via ferrata storica dal Colle Carrel al Mont Ross di Comboè ( relazione ferrata)
Al bivacco attaccare le roccette della cresta, individuare l’attacco della ferrata. La ferrata sostanzialmente percorre abbastanza fedelmente la cresta nord ovest, si risalgono alcune roccette e si continua su tratti in traverso esposti ma senza particolari difficoltà. Si raggiunge uno sperone dove si scende tramite alcuni gradini metallici per attraversare lo spettacolare ponte tibetano.
Si riprende a salire con passaggi un po’ più faticosi e verticali, ottimamente attrezzati, fino alla sommità del Mont Ross 3285 m. Da qui si raggiunge la cima come da percorso proveniente dal Rifugio Arbolle.
Discesa
La discesa avviene dalla via normale dell’Emilius (EE) tramite il sentiero che si snoda tra la pietria del crestone/versante sud, ottimamente segnalato, raggiungendo il Passo dei Tre Cappiccini 3283 m. Quindi ancora per pietraia sulla destra, poi per un sentiero molto più comodo si passa nei pressi del Lago Gelato, e costeggiando le pendici della Punta Garin dal basso, si ritrova il bivio per il Lac de l’Echo incontrato al mattino. Da qui si ritorna al Rifugio Arbolle, dove ci attenderà la risalita di 150 m per il Colle di Chamolè, e da qui alla seggiovia e poi a Pila.