Le condizioni migliori si trovano dopo lunghi periodo caldi e stabili quanto la roccia si presenta pulita anche alle quote più alte. In presenza di neve o ghiaccio le cose si complicano non di poco soprattutto per il rientro dalla via normale. Il tiro chiave (camino di III+) presenta roccia compatta ed alcuni chiodi, per il resto poche difficoltà ma roccia davvero bruttina.
Prestare attenzione al forte pericolo di caduta pietre in fase di avvicinamento alla cresta, evitare la salita nel caso altre cordate fossero già impegnate più in alto.
Per raggiungere la parte rocciosa della spalla NE tre possibilità:
1)in uscita dal couloir de la Barre Noire attrraverso facili pendii nevosi;
2)dalla via normale della Barre e del Dome des Ecrins abbandonare la traccia intorno a quota 3800 per raggiungere con un traverso verso sx la spalla nevosa un po al di sopra della Breche des Ecrins;
3)intorno a quota 3900 quando la traccia della normale piega decisamente a dx per traversare orizzontalmente l’intero versante nord della Barre, abbandonarla piegando decisamente a sx su pendii piuttosto ripidi (delicati in caso di ghiaccio affiorante, terminale che si passa di solito abbastanza bene) puntando direttamente ai primi affioramenti rocciosi della cresta NE.
Preso piede sulla parte rocciosa della cresta risalirla sul suo filo o poco sotto senza grosse difficoltà fino a raggiungere il bastione roccioso centrale che si supera a destra con un tiro di corda di 20m su solida roccia (III+ 4 chiodi da verificare e sosta in loco). All’uscita continuare quasi sempre sul filo di cresta a volte aereo ma mai difficile (prestare solo attenzione alla pessima qualità della roccia) – fino a raggiungere la cima.
Discesa consigliata per la via normale della cresta ovest che non è da sottovalutare ma presenta roccia decisamente più solida e pulita dai tantissimi passaggi.
- Cartografia:
- IGN 3436 ET Meije Pelvoux
- Bibliografia:
- Ascensions en neige et mixte Ecrins est tome 1