La roccia è quasi sempre ottima, all'altezza dei migliori standard dolomitici, e le difficoltà sul IV/IV+ non sostenute, inferiori a quanto si potrebbe pensare osservando il campanile dal basso. Pochi chiodi in via, ma la proteggibilità è quasi sempre buona; portare molti cordini per spuntoni e clessidre (assai numerose), utile anche qualche friend medio; chiodi e nut non indispensabili.
Attenzione alla discesa in doppia, esposta e delicata; le soste di discesa sono buone ma le calate sono tutte lunghe e a rischio di incastro, tranne la prima e l'ultima.
Dal rifugio seguire il segnavia n. 116 per la Forcella del Nevaio, fino ad arrivare in prossimità dell'evidente Campanile Dülfer, sottile guglia staccata a sud della più alta Cima Eötvös. Salire il ghiaione in direzione dello spigolo Sud del campanile, l'attacco è 20-30 m a destra della base dello spigolo (cordino in clessidra).
Ci sono diverse buone relazioni in rete; la via si può salire in 8 tiri con corde da 60 m. Soste sempre comode, su chiodi o da attrezzare facilmente su clessidre e spuntoni.
L1: 30-35 m, in obliquo verso destra lungo un’evidente e facile rampa (III/III+).
L2: 50 m, salire verso un diedro giallastro a sinistra, superarlo (V-, passo chiave, ch.) e traversare in obliquo a sinistra (non salire un’ulteriore breve fessura-diedro giallastra, possibile ma più difficile, V/V+) per terrazzini e ripiani esposti (III/IV) fino quasi allo spigolo
L3: 25 m, traversare in orizzontale a sinistra per 8-10 m oltrepassando lo spigolo, poi salire lungo una fessura fino un terrazzino (III+)
L4: 50 m, salire l’evidente fessura sopra la sosta, superare un ripiano e proseguire sempre lungo la fessura e prima che diventi più stretta e verticale uscire nettamente a destra guadagnando rocce più facili, salire ancora e sostare (IV)
L5: 55 m, salire in diagonale a sinistra e prendere un diedro grigio obliquo che torna verso destra; salirlo fino in prossimità dello spigolo (III poi IV)
L6: 40 m, in obliquo a destra verso il filo dello spigolo giallastro (2 ch.), salire lungo una fessura grigia e traversare a destra sotto una sporgenza, oltrepassando finalmente lo spigolo; sosta in una specie di nicchia a destra (IV)
L7: 35 m, salire un diedro sopra la sosta e obliquare a sinistra tornando verso lo spigolo (ch.), salire sul filo e sostare su un terrazzo a sinistra di un grande spuntone (la sosta su 2 ch. è dietro e a sinistra di esso, se non ci si gira attorno non è visibile; IV)
L8: 60 m, salire in verticale per una placca poco a sinistra della sosta (IV+, ch.), al di sopra dirigersi in obliquo a destra tornando verso lo spigolo (esposto, IV+, ch.), salire sul filo e poi spostarsi a destra per salire un canale di rocce più appoggiate (III) che porta alla vetta.
Discesa:
dalla vetta scendere assicurati (II, esposto) per 5-6 m dalla parte opposta rispetto alla salita, un po’ verso destra faccia a valle, fino alla sosta catena.
Doppia 1, 55 m: calarsi verso la forcella a nord del campanile (molto aerea, in parte nel vuoto), sosta successiva sulla parete di fronte
Doppia 2, 50 m: calarsi nel canale a ovest della forcella, porre grande attenzione al posizionamento delle corde, sosta successiva a sinistra faccia a valle
Doppia 3, 55 m: calarsi ancora nel canale fino a un ampio terrazzo detritico, sosta 5-6 m a sinistra faccia a valle
Doppia 4, 50 m: calarsi verso sinistra faccia a valle, dentro la fessura (attenzione al posizionamento delle corde)
Doppia 5, 50 m: calarsi in verticale lungo la parete, la sosta è un po’ a sinistra (faccia a valle) del canale
Doppia 6, 35 m: calarsi in verticale fino al ghiaione basale.
Tutte le soste di calata sono con spit e catena.