Bergamo-San Pellegrino-Branzi-Carona (TCI f. 5).
San Giovanni Bianco, Lenna e Isola di Fondra. Dopo l'abitato di Branzi, seguire per Carona. Arrivati in paese, seguire le indicazioni per i rifugi Calvi e Longo (cartelli) fino ad arrivare ad un tornante verso sinistra dove si trova la partenza dello sterrato vero e proprio e dove si parcheggia l'auto.
Da Carona, lungo la strada, si sale alla diga di Fregabolgia passando per la frazione Pagliari e per il Lago del Prato.
Costeggiando il lago lungo la sponda sinistra (nord) si raggiunge il rifugio, già ben visibile dalla diga; con forte innevamento questo tratto può essere pericoloso.
Normalmente a metà aprile si può arrivare in auto fino al Lago del Prato, a metà maggio fino alla diga di Fregabolgia.
Dal rifugio scendere sul Lago Rotondo costeggiandolo a sinistra fino alla chiusa.
Proseguire sempre in discesa a mezza costa, in direzione nord est, in un bosco rado fino a raggiungere la baita a quota 1958 (erroneamente 1858 sulla carta Le Orobie) posta alla confluenza del Brembo col vallone del Monte Grabiasca.
Salire in direzione nord est fino ad una depressione, indi con breve discesa a sinistra portarsi sul versante opposto della valle che si risale in direzione nord fino alla ben evidente Bocchetta di Podavit (2624 m).
Proseguire verso est fino ai piedi delle rocce.
Lasciati gli sci, con breve salita si raggiunge la displuviale che si segue fino all’incrocio c~n la cresta nord che si percorre fino alla vetta.
discesa:
Per l’itinerario di salita fino alla baita a quota 1958.
Di qui, senza più passare per il rifugio, continuare lungo la sponda sinistra del Brembo.
Superata una chiusa, si raggiungono le baite Le Croci ed il Lago del Prato da cui si scende a Carona.
- Cartografia:
- Bolis: Le Orobie f. 1 e 2; IGM f. 18 Pizzo del Diavolo