La parte interessante è il tratto dopo il " Gran Gendarme" dove si arrampica su bella roccia con brevi tratti di III grado molto aerei. I tratti su neve sono agevoli con buone condizioni.
Gli orari possono essere assai variabili, ma una buona cordata con buone condizioni può rientrare al rifugio in 8 ore; la discesa può richiedere più tempo della salita.
Salita al rifugio:
molto lunga (5-6 ore) ma varia e non cosi’ faticosa.
Da poco oltre Ferpècle, poco prima della diga (q. 1828), si sale a Bricola, si traversa fino al ghiacciaio des Manzette, poi per dorsale rocciosa ed infine con glacio-nevato fino al rifugio.
Ottime segnalazioni con pali, bolli blu e bianchi e trespoli in legno visibili da lontano.
2° giorno:
dal rifugio si affronta subito un tratto di roccia da fare al buio (passi di II/II+) poi si mette piede su una gobba di ghiaccio che porta in cresta. Si volge a sx e si torna su facili roccette. Si sale facilmente fino ad secondo tratto di neve che con leggera discesa consente di arrivare ai piedi della cresta rocciosa vera a propria. Dopo un tratto facile a sx del filo, si arriva alla base del Gran Gendarme che quasi tutti aggirano a sx, sul versante ovest, con couloir di neve-ghiaccio e breve scalata (II, i più arditi lo scalano direttamente con un paio di tiri di III-IV).
Poi si prosegue con cresta aerea su roccia molto buona, superando alcuni piccoli gendarmi. L’ultimo torrione si aggira sulla sx (II, III, diversi fix).
In questo tratto si trovano ancoraggio (spit-catene) e fix dove necessario. Conviene procedere legati a 10-15 metri, spesso di conserva o con brevi tiri.
Infine si rimettono i ramponi per l’ultimo tratto facile (tracce di sentiero se non c’è neve) molto panoramico fino alla croce di vetta.
- Cartografia:
- Arolla Foglio 283