Gran Dubbione, Torrione dei Camosci – Un Sogno Dolce come il MiEle

• L1: stupenda lunghezza di 60 m che vince lo scudo di placche apparentemente lisce con percorso quasi rettilineo.
  Attaccare il diedrino con 2 spit fino sotto al primo tettino, superarlo verso dx poi puntare ad una evidente lama fessurata al di sopra che si segue fino alla fine. Un passo delicato permette di guadagnare un diedrino a dx per poi rientrare a sx grazie a un ottimo terrazzino. Si risale un diedro svaso fino a un’evidente fessurina ad arco. Quando essa muore nel nulla sfruttare provvidenziali appoggi per raggiungere una zona più articolata verso dx. Risalirla più facilmente puntando al tetto soprastante, nessuno spit, serve uno 0.4 in una fessurina perfetta qualche metro sotto il tetto. A questo punto si raggiunge la fessura a sx del tetto (visibile già dalla base) da tirare in dulfer e dove è fondamentale proteggersi bene (ottimo 2 bd eo 0.75). Il passo per raggiungere la dulfer è distante dalle protezioni ma non difficile, si può volendo usare un microfriend alla base della fessura. Dalla fessura ci si ribalta nel diedro a dx e ci si ristabilisce su una lista. Da lì verso sx si raggiunge la cengia e quindi la sosta (presente un cordone su pianta per proteggere questa uscita). 60 m 6b 10 spit
• L2: altro tiro notevole, soprattutto nella prima parte.
  Partire a sx della sosta sfruttando delle provvidenziali tacche per mani e piedi fino a raggiungere il primo tettino (delicato ma non difficile). Piazzare uno 0.3 a prova di bomba nel fessurino sotto il tetto, poi uscire verso sx nel punto più debole. Risalire la placca soprastante (spit), fino al tettino successivo (altro buco, qui 0.5), superarlo, poi obliquare a sx sfruttando una serie di tacche per le mani e piedi spalmati, fino a un fessurino perfetto (friend) sotto a una pancia. Superarla grazie a buone prese e uscire a sinistra su un terrazzo. Spostarsi a sx dove uno spit vi indica la strada. Salire dritti per dritti oltre lo spit su un muro un po’ lichenato ma con prese grosse. Dopo l’ultimo ribaltamento seguire facilissimi gradoni (no spit) fin sotto l’ultimo muro, dove si trova uno spit con cordone. LA SOSTA VA ATTREZZATA CON QUESTO SPIT + UN 2 BD NELLA FESSURA SUBITO SOTTO (A PROVA DI BOMBA) 40 m 6b 4 spit
• L3: Ancora alcuni passaggi degni di nota per raggiungere la vetta.
  Salire facilmente sopra la sosta, mirando all’evidente lama sporgente. Salire il muretto sottostante e uscire alla sua sx, sfruttando anche il lamone in dulfer (varie protezioni possibili, tra cui 1bd in una fessura orizzontale alla base della lama). Salire il muretto successivo (spit) e raggiungere una fessurina di dita molto bella e tecnica, interamente da proteggere (fondamentale uno 0.4 a metà) fino a raggiungere l’evidente tetto soprastante. Superarlo (spit) e continuare più facilmente su bella roccia (alcune possibilità di proteggersi e percorso non obbligato, la linea corretta comunque è quella dritta) fino al pino che segna la fine della via (sosta alla sua base). 30 m 6a+ 2 spit

Discesa: con 2 doppie filanti, S3-S1, S1-terra.