E’ un buon tentativo di suicidio usarla per riempire giornate di cattive condizioni (forte vento, temporale imminente) mentre può essere un’ottima scelta per chi vuole sperimentare una giornata in un ambiente “dolomitico” ma con chiodatura ineccepibile.
12 lunghezze, circa 360 m + 2 trasferimenti
Utili 10-12 rinvii, eventualmente un paio di friends piccoli o nuts, indispensabile il casco, utile eventualmente un set da ferrate per chi si fa problemi a salire un pezzetto di ferrata senza l’attrezzatura specifica. La via non è attrezzata per doppie (e le sconsiglio decisamente!!).
Conviene non lasciare niente alla base, per evitare risalite al ritorno.
L1, L2, L3: IV, qualche singolo sul 5b/c su roccia delicata inframmezzata a qualche canalino. Qualche pericolo di scariche dall’alto, specie con vento (in genere roba piccola…)
L4: Evidente camino, pericoloso all’uscita (si è esposti in pieno a scariche), che porta a un bel muro verticale. 5c
L5, L6: ancora IV con passi sul 5b/c, roccia delicata
L7: bel muro verticale passo 6a. L8 spostamento 60m (ometti). L9: muro rossastro con un paio di singoli più impegnativi (roccia ancora delicata, 5c/6a)
Da S9, salendo dritto o un po’ sulla destra si raggiunge in breve la Via Ferrata (consigliabile, se lo scopo è di allenarsi su una scalata facile di stampo “dolomitico”). Seguendo gli ometti a sinistra (conviene restare legati, cengette esposte di terriccio) per una novantina di metri si raggiunge invece la continuazione della via, un pilastro abbattuto.
L10: Seguire il pilastro che in breve diventa un pendio di roccette e mughi, verso l’alto obliquare a destra a un fix e pochi metri dopo all’albero di S10.
Seguire (anche slegati) la cresta, che raggiunge la Via Ferrata fronteggiando l’imponente torrione dell’ultima parte della via, visto da qui piuttosto repulsivo. Pochi metri prima di raggiungere la ferrata, delle corde fisse scendono nell’orrido canale alla S10 bis (nonostante l’aspetto, le abbiamo trovate in ottime condizioni, ma verificatele, potrebbero essere danneggiate da qualche pietra…)
L11: Traversare in leggera discesa su roccia marcia (6a), e salire il canale camino (5b), sbucando a S11
L12: Salire il muro verticale tenendosi a sinistra (moschettonaggio delicato per i più corti, 6a), obliquare a destra, salire in dulfer lo spigolo (splendido, 5b/c) e, quando la via sarebbe terminata (a destra a pochi metri passa la ferrata) il passo chiave della via (probabilmente azzerabile con i lunghi cordoni in loco) offre una sequenza “sportiva” su ottima roccia assolutamente anomala rispetto al resto della via (6b?), da non perdere.
Poco sopra passa l’ultima parte della Via Ferrata, salirla e scendere in direzione Briançon – Fort des Salettes per ottimo sentiero.