Da Melezzole si prende la strada verso Montecchio. La strada resta asfaltata fino al cimitero, poi diventa sterrata. In corrispondenza di un volubro sulla dx si lascia la strada principale con una brusca svolta a sinistra, prendendo la sterrata che attraversa la “foresta”, ossia il castagneto di Melezzole. Si può continuare sulla carrareccia (abbastanza sconnessa: fuoristrada consigliato, oppure a piedi!) fino a una selletta con un’edicola con statua della Madonna e tavoli da pic-nic (820 slm).
Da qui comincia l’itinerario a piedi, proseguendo sulla carrareccia chiusa poco dopo da una sbarra (passaggio con cancelletto sul lato). La sterrata prosegue in buona salita e piega dopo 10 min. a sx, verso la prima cima dell’escursione: il M.te Melezzole (994 m.), detto anche “monte Pelato” per il suo aspetto spoglio. Evidenti, sulla cima, antenne e ripetitori.
Da Monte Melezzole il panorama è splendido sia verso il Tirreno (monti Cimini, colline della Tuscia, monte Amiata), sia verso l’Appennino centrale (i Sibillini, il Terminillo “a portata di mano”), la conca di Terni e la Valle Umbra (il Subasio, la cortina dell’appennino Tosco-Umbro-Marchigiano più a nord).
Si prosegue lungo il crinale in discesa fino alla sella che separa M.te Melezzole e M.te Croce di Serra. Sulla selletta, su alcune rocce sul versante est, è ancorata una croce in memoria di un ragazzo morto in un incidente di volo libero. Il percorso rientra nella boscaglia ma si mantiene evidente (prestare attenzione, in ogni caso, ai bolli rossi che segnano il sentiero) e prosegue tenendosi sul versante ovest, fino a svoltare verso sx (est) per raggiungere la croce di vetta (994 m.) del M.te Croce di Serra.
Per rientrare si percorre l’itinerario di salita o, in alternativa, è possibile prolungare la gita a piacimento verso sud, lungo le gobbe di pascoli della sella di “Posi” e verso le ultime cime della catena, sovrastanti la località di S. Restituta. Da Posi una carrareccia riporta direttamente a Melezzole. Altrimenti è bene disporre di un’altra macchina in attesa su uno dei tanti possibili punti di discesa più a sud.
- Cartografia:
- 1:25000 IGM 130 II SO e 137 I NO
- Bibliografia:
- S. Ardito, A piedi in Umbria