Dal rifugio si segue il sentiero 339, che inizia dietro le baite ad nord-est del rifugio. Con un lungo mezza costa nel rado bosco, si entra nel vallone di salita, raggiungendo il Lago Laus, vicino alle omonime bergerie (e casotto del guardiaparco). Si continua costeggiando il lago a sinistra, e poi raggiungendo la conca del lago La Manica, proprio sotto la mole della Cristalliera.
Dal lago proseguire, costeggiandolo sul lato sinistro sul sentiero. Si giunge subito ad un piccolo prato punteggiato di massi da cui si risale la pietraia punteggiata di ometti. Puntare al torrione di sinistra, che NON è quello su cui si sviluppa la via (In loco un chiodo con fettuccia bianca che potrebbe trarre in inganno). Risalire quindi il canalone centrale per ometti e tracce di camosci per almeno 200 metri reperendo la base del torrione centrale.
L’attacco si trova nel punto più basso in cui il torrione precipita maggiormente a valle, qualche m. a dx. degli evidenti spit color azzurro della “Super-Bianciotto”.
1 L. Si superano le prime facili placche disposte come un piano perpendicolare alla parete fin sotto al caratteristico strapiombo 3°+4°(S1 2ch. alti ad anello)
2 L. Si supera lo strapiombo sulla sn. (passo chiave 5+) spit+2 ch. si spacca a sn. e si prosegue più agevolmente per 20 m. 4+, si va a ds. si supera un blocco staccato e si raggiunge la S2 a spit in comune con la Super-Bianciotto)
3 L. Ci si innalza verticalmente in leggera diagonale verso destra per 30 m. (si possono utilizzare 2 spit della via S.B.) 4+ sostenuto e aereo, si raggiunge la S3 della via S.B.
4 L. Ancora verticalmente verso dx. sino alla prima grande terrazza che si segue verso dx sino alla base del primo grande diedro 4° S4
5 L. Ci s’innalza un pò a sx del diedro poi lo si segue integralmente per una lunghezza di corda con passaggi faticosi 4°+sostenuto S5 (2 chiodi, facoltativa)
6 L. Un piccolo ripiano permette di immettersi nel secondo diedro, verticale alto una trentina di metri che si supera faticosamente 4°+ (S6 comune con la via S.B.)
7 L. Si sale l’evidente diedro in comune con la Superbianciotto, aggirando a sinistra per facili gradoni il primo e più difficile passaggio (4°+)
8 L. Si supera ancora il diedro che termina in camino (a volte bagnato) 4°, 1 ch. (è possibile dalla stessa sosta salire direttamente a ds. la bellissima placca verticale dell’ultimo tiro della via S.B. con difficoltà più elevate, 5c, solitamente asciutta e ben protetta). Si esce sul crestone finale dove sulla ds. si reperisce la S8 (possibile discesa in doppia sul versante sud).
Da quì si prosegue ancora qualche metro, si disarrampica a sn. si traversa ancora brevemente in leggera diagonale a sn. per raggiungere infine il pendio finale che porta facilmente alla croce di vetta.
Da qui si possono effettuare tre discese:
a) seguire la normale verso nord-ovest e poi con lungo giro si arriva la Colletto q. 2680 ed in fine ai laghi;
b) si raggiunge un collettino evidente direzione est, si scende poi con qualche precauzione il ripido canalino fiancheggiante la parete sud del torrione;
c) si ritorna sul crestone di uscita (oppure dall’ultima sosta) si scende la parete sud direttamente con tre doppie attrezzate.
1^ salita L. Bianciotto,A. De Servienti,E. Genero 1/7/1951
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.3 Val di Susa Val Cenischia Rocciamelone Val Chisone
- Bibliografia:
- n.1 RdM, Alpi Cozie C. E.Ferreri, Cristalliera Dimenticata di M. Conti, Cristalliera Rinnovata di G.