Materiale necessario: corda minimo 30m (o da 60 doppiata), martello, almeno 1 ch. a U, friend medio-grossi (dal #3 al #0.75 BD), nut medi, almeno 2-3 fettucce da 120cm.
Attaccare un diedro verso sx, da risalire in dulfer (III), fino ad un terrazzino proprio sotto alla grande placca bianca. Salire per facili roccette (II) fino ad una cengia sotto ad una placca strapiombante che precede la grande placca bianca. Sosta in posto a ch.+nut collegati con cordone (volendo integrabile con nut #6).
Attraversare a sx lungo un’esile cengia inclinata verso l’esterno per 8-9m (IV, 1 ch. in partenza e poi possibile mettere un friend #3), salire quindi direttamente un salto verticale con buoni appigli (IV, 1 ch. in un diedrino) fino a guadagnare lo spigolo di sx della grande placca bianca. Sosta da attrezzare.
Salire verticalmente per una ventina di metri, poi, attraversare due macchie nere ben evidenti, raggiungere una comoda cengia (III+, III). [Volendo spezzare il tiro dopo la prima macchia tagliare a dx e fare sosta su blocco in cima alla grande placca bianca, da lì per facili roccette (II+) ritornare a sx verso la comoda cengia.]
Salire una placca verso dx (IV, possibilità di proteggersi con nut e cordoni su spuntoni) e uscire sul filo di cresta. Traversare su placca (III) e quindi sostare su blocco alla base di un diedro-camino. Risalirlo (facile, II+) e quindi evitare la cima del gendarme andando sulla dx lungo un terrazzo erboso, fino ad un diedro (possibile fare sosta alla base su friend). Risalire il diedro (III) verso sx, da lì salire sul filo della cresta e puntare al gendarme di fronte, raggiungibile o per placca verticale di roccia sana sulla dx (III+/IV-, poco proteggibile) e traversando poi a sx o per un diedrino (III) proprio sotto ad un blocco con fettuccia bianca e maillon. Raggiungere la base del torrione successivo, che si evita per una cengia sulla sx (ometti). Alla fine della cengia salire un diedro sulla dx (II+/III-) per ritornare sul filo dello spigolo. Risalire la cresta, in questo tratto esposta (III) fino ad un ballatoio erboso sulla sx, alla base di un bel diedro con ometto in cima. Scalare il diedro (III/III+) e riguadagnare il filo di cresta, orizzontale ma molto affilata, e proseguire sul suo lato dx (cordone bianco in posto). Al termine di questo traverso risalire un breve muretto e raggiungere un cengia sullo sperone, sbarrata da un salto verticale. Traversare a sx su placca (III, delicato) quindi risalire verso la base di un gendarme, la cui cima si evita scendendo brevemente sulla sx disarrampicando per pochi metri lungo una placca (III+ delicato e poco proteggibile, possibilità di attrezzare una sosta a chiodi a U).
Traversare per roccette a sx (II+) e portarsi alla base di un bel torrione tozzo solcato da una fessura, salirlo e poi dalla cima discendere dall’altro lato dallo spigolo sx (II+/III sia per la salita che per la discesa, volendo questo torrione è facilmente aggirabile sulla sx).
Proseguire ora facilmente per crestine affilate ma orizzontali (II) fino a raggiungere il ghiaione sommitale, da qui o si risale la pietraia (qualche passo di I/II) e si raggiunge la normale o si sale verso dx per una sistema di blocchi e paretine (passi di II+/III-) che portano proprio sotto alla croce di vetta.
Discesa dalla via normale.
- Bibliografia:
- GMI Alpi Cozie Centrali - it. 457c