Anche se è una facile escursione in quanto avviene quasi tutta su terreno erboso tra pascoli ed alpeggi, occorre una certa dimestichezza nell’affrontarla per quei tratti in cui il sentiero, anche se citato sulla carta, non si trova o è visibile solo a tratti e per la risalita della cresta verso la Testa di Crevacol dove si trovano tratti un po’ esposti. Per questo viene classificata EE.
Nonostante non si tocchino quote elevate (la massima elevazione è il facile Col des Ceingles, 2809 m) il dislivello totale, con i vari saliscendi, arriva ad un totale di 1956 m, fatti dai:
755 m da Planaval al Col Serena
1014 m dall’alpeggio di Pots al Col des Ceingles
87 m dal Colle St. Rhemy al Mt Rodzò
100 m per saliscendi vari in cresta tra il Col St. Rhemy e la Testa di Crevacol
La strada termina a Planaval dove si parcheggia
Da Planaval (1790 m) dietro l’albergo ristorante si imbocca la strada sterrata che sale agli alpeggi di Rantin-Bonalex, ignorando invece la strada che scende al ponte sul torrente e che porta all’alpeggio di Les Ecules. La strada, un po’ monotona, risale il pendio con qualche tornante, arriva in un tratto in cui spiana e poi, con un’ultima risalita, prosegue verso l’alpeggio di Rantin. Prima di arrivare all’alpeggio si vedrà una palina con indicazioni per Col Serena e Col Fetita. Qui inizia il sentiero, che piega decisamente verso Sud (destra salendo), risale il costone e arriva al bivio tra i due sentieri (bivio poco visibile con i bolli tra l’erba). Al bivio si prosegue voltando verso sinistra (rispetto senso di marcia) e si arriva in breve al Col Serena (2545 m).
Dal Colle si inizia a scendere nella Comba di Bosses, su sentiero ben visibile che attraversa alcuni tratti franati; quando il sentiero si avvicina alla strada sterrata si arriva in vista delle Alpi di Bois (di meiten e damon) raggiungibili o per tracce di bestiame o lungo la strada sterrata che sale. Occorre portarsi all’alpeggio di Bois de meiten per prendere il sentiero che, dal retro dell’alpeggio, scende al torrente nel fondovalle dove termina presso i ruderi dell’alpeggio di Pots. Il sentiero (è quello riportato sulla carta L’Escursionista con riga nera) c’è, ma non è indicato o particolarmente visibile: se ne individua però l’esile traccia tra l’erba e gli arbusti. La traccia punta verso la macchia e scende poi al torrente, lo attraversa e risale sul versante opposto arrivando in breve al pianoro erboso sui si trovano i resti degli alpeggi di Berruard (1967 m). Qui il sentiero si perde nell’erba alta, si possono scorgere solo vaghe tracce di bestiame; il percorso prosegue comunque lungo il pendio, poi si entra nella rada macchia ed inizia la discesa, piegando decisamente a destra rimanendo tra gli alberi e lasciandosi a sinistra una pietraia. Si arriva così a fondovalle, all’alpeggio di Pots (1795 m, il punto più basso) da dove inizia la risalita.
Sul pendio sopra Pots si individua e si segue una traccia, stavolta visibile, che risale il pendio erboso avvicinandosi al torrente e si congiunge con il percorso dell’AV1, arrivando in breve al ponte sul torrente. Qui volendo si ha la possibilità, per arrivare più in breve al Colle di St. Rhemy, di abbandonare l’AV1, risalire lungo il torrente fino alla strada sterrata che porta all’Alpeggio della Tsa de Merdeux per abbandonarla subito e, proseguendo per i pascoli e costeggiando il torrente, arrivare al Colle.
Seguendo invece l’itinerario qui descritto, si attraversa il torrente sul ponte e, sempre stando sul percorso dell’AV1, si arriva alla Tsa de Merdeux da dove si prosegue per il Colle di Malatra fino al bivio (cippo con targhe gialle) dove si prende il ramo per il Rifugio Frassati-Col de Ceingles; raggiunto in breve il Rifugio presso il Lago di Merdeaux (2527 m) seguire le indicazioni per il sentiero 12A, che molto ben marcato e bollato, porta al Col des Ceingles (2809 m).
Dal Colle inizia la discesa verso i Colli di Arc e di St. Rhemy (2557 m), già ben visibili. Raggiunto il Colle di st. Rhemy (tavoletta orientativa) inizia la salita verso il Mt. Rodzò (2627 m), la prima elevazione che si incontra salendo in cresta, facendo attenzione in alcuni passaggi, mai difficili ma neanche banali. Dal Mt. Rodzò si scende leggermente per poi iniziare l’ultima salita che, ancora con un paio di saliscendi, porta alla Testa di Crevacol (2605 m) sulla cui sommità è posto il bivacco della Forestale.
Inizia ora un’altra discesa critica, quella che riporta alla SS27 del Gran San Bernardo. Si scende senza problemi seguendo la traccia della pista sterrata fino al sottostante Col di Crevacol (altarino con Crocifisso) dal quale, secondo la cartina, inizia un sentiero (indicato con riga nera tratteggiata) che riporta a Pra Farcoz-Pra d’Arc (ristorante). Il sentiero non è visibile, la discesa nel primo tratto non è comunque difficile, su prati e massi. Discesa però la prima fascia, sul pendio si incontra la fitta macchia di arbusti. Non addentrarsi mai in questa, ma aggirarla rimanendovi sempre superiormente e puntando in direzione nord verso il pendio al di sotto del Colle di St. Rhemy dove la discesa è più facile e dove si dovrebbe incontrare anche la traccia della pista (qualche segno giallo) che riporta a valle.
- Cartografia:
- Carta L’Escursionista, n. 5, GS Bernardo-Ollomont, scala 1:25000
- Bibliografia:
- L. Zavatta, “Gran San Bernardo, Valpeline, Conca del Fallère”, L’Escursionista editore