Descrizione.
Il Sentiero della Rocca Creusa costeggia l’anfiteatro di Rocche più scenografiche dell’area, dove la vegetazione nasconde la grotta in cui visse il leggendario personaggio dell’eremita. L’itinerario serpeggia in un bosco che degrada nel fondovalle di borgata Moreis e risale verso il paese di Pocapaglia incrociando piloni votivi e chiesette campestri.
L’itinerario. Il Sentiero ha inizio nalla piazza principale di Pocapaglia, piazza Principessa Maria Pia, in prossimità della Chiesa parrocchiale dei SS. Giorgio e Donato. Sulla piazza è possibile fare una sosta panoramica sull’affaccio di Rocche che lambisce il centro abitato.
Da qui si imbocca via Cavour incrociando i monumenti del paese; la Chiesa di Sant’Agostino, fatta erigere dai disciplinanti tra il 1742 e il 1749 su progetto iniziale del conte Carlo Giacinto Roero, ispiratosi alle linee del barocco piemontese e l’imponente Castello sui cui muraglioni crescono curiosi cespugli di capperi. Risultato di molteplici ricostruzioni ed aggiunte, il castello è citato per la prima volta nel 1197, periodo in cui costituisce la temibile roccaforte dei “domini de Paucapalea”, da due lati a strapiombo sulle rocche. I Falletti lo ricostruirono verso la metà di quel secolo. Nel 1534 ne cedettero parte al marchese di Saluzzo e sono forse questi i tempi in cui si impreziosì del magnifico portale visibile ancora oggi, formato da due corposi stipiti con altorilievi guerreschi, simili a quelli che adornano la facciata di palazzo Madama a Torino e che una errata tradizione attribuirebbe al Sansovino.
Percorsa la discesa che costeggia il muraglione del Castello, si giunge ad una pensilina con gazebo dove sono posizionati i pannelli esplicativi e la mappa generale della rete sentieristica di Pocapaglia. Procedendo in salita sulla strada provinciale, in direzione della frazione Saliceto, si può ammirare, a destra, uno spettacolare affaccio sulle Rocche, che qui si stagliano in tutta la loro verticalità. In corrispondenza di alcune case il Sentiero svolta a sinistra su una stradina in ghiaia che per alcune centinaia di metri procede in piano. Si cammina sulla cresta di una rocca da cui si vede, a destra, l‘anfiteatro della Rocca dell’eremita, così chiamata perchè nel periodo tra le due guerre mondiali nei suoi anfratti visse un uomo solitario. Ricordato in un racconto di Giovanni Arpino, l’eremita di Pocapaglia è stato un personaggio insolito e intrigante della storia locale: vestito di un saio, barba lunga e nera, occhi penetranti, Settimio G., dopo gli studi in seminario, si rifugiò in una grotta che divenne meta di pellegrinaggio per i braidesi che vi si recavano per pregare la Madonnina da lui posta in una nicchia vicino all’ingresso della spelonca. Visse da solo, consigliando impacchi d’erbe e preghiere per un breve periodo. In seguito si sposò ed ebbe figli. Venne la guerra e forse il suo aspetto, la sua misantropia e la sua simpatia verso i fascisti gli procurò la triste fama di spia e venne ucciso.
Il Sentiero procede in leggera discesa su un fondo molto sabbioso. Oltrepassato un ciabòt e una vigna, il panorama si apre a sinistra sulla pianura di Bra e il sentiero si stringe per entrare in un bosco misto: querce e qualche noce in un piacevole ed ombroso zig zag vi faranno giungere ad una discesa più ripida, riparata da una staccionata in legno. Qui il sentiero sbuca nel fondovalle, nei pressi di un piccolo stagno d’acqua recintato. Percorrendo una strada asfaltata pianeggiante si raggiungono le case di Strada Moreis, dove il Sentiero piega a sinistra e risale, su una salita graduale, in un’area di campi coltivati e noccioleti.
In prossimità di un pilone votivo affrescato si svolta nuovamente a sinistra, procedendo su una graduale salita con fondo sabbioso, fiancheggiata a destra e sinistra da costoni di rocche sul bordo strada. Queste alte pareti permettono di toccare con mano la composizione sabbiosa degli strati geologici delle Rocche, e spesso diventano luogo ideale per i nidi dei gruccioni e di altri uccelli che trovano un nascondiglio nei punti più alti delle pareti.
Ritornando in direzione del paese di Pocapaglia il Sentiero incrocia poi la Chiesetta di San Bernardo; le cappelle campestri quasi sempre sorgevano su luoghi con precedenti elementi di sacralizzazione: è probabilmente il caso della Cappella di S.Bernardo, edificio dalle forme ottocentesche dedicato al Santo patrono dell’agricoltura e della campagna; contadini e viandanti da sempre cercano in piloni e cappelle protezione contro la sorte avversa: messi a presidio di case, strade e campi, alcuni invocano protezione per il raccolto, altri individuano borgate o segnano divisioni territoriali tra privati.
Il Sentiero procede sempre in graduale salita e diventa asfaltato attraversando le case dell’abitato di Pocapaglia, per chiudere l’anello in p.za principessa Maria Pia.
- Cartografia:
- www.ecomuseodellerocche.it