Mozzafiato la discesa verso i ruderi della chiesetta di S.Anna: quasi a picco sul mare della Baia delle Favole
La vista che si gode è sull’intero Golfo del Tigullio, da Protfino sino a Sestri.
Può sembrare una stranezza descrivere un percorso di MTB che ha come protagonista una località balneare come Sestri Levante. Soltanto riflettendo un attimo (e tornando con la mente sui banchi di scuola durante le ore di geografia ..) si realizza che in realtà la Liguria è una regione prevalentemente montuosa.
La parte finale del percorso, ovvero l’emozionante single track in discesa, non è alla portata di tutti quanti: la pendenza è al limite del ribaltamento. Per coloro che non se la sentono è in ogni modo possibile scendere a piedi ed ammirare il paesaggio.
Purtroppo buona parte del percorso si svolge su strada asfaltata ...
Si procede per via Antica Romana, sino semaforo che funge da bivio per la frazione di S. Bernardo; girando a sinistra la strada (asfaltata) inizia a salire. In realtà esistono alternative su sterrato, ma poiché prevedono alcuni passaggi in terreni ed uliveti privati, non sono citate in questo percorso. È in ogni modo sufficiente un po’ di “naso” … e le “scorciatoie” si trovano: poiché si tratta di scorciatoie, spesso presentano pendenze molto elevate (anche oltre il 15%)!
Dopo circa 4Km, con pendenze anche elevate, si arriva a S.Bernardo (155m) si lascia l’antica chiesetta sulla sinistra e si attraversa un’altra frazione di Sestri (Cascine Nuove) procededo sempre su strada asfaltata. Dopo S. Bernardo, la strada sale in modo è costante ma non eccessivo; considerando il fondo asfaltato si può tranquillamente procedere a medie orarie più che “elevate” nell’ordine dei 15-18Km/h.
Sui fianchi della strada sono presenti per tutta la lunghezza piante d’ulivo, che forniscono un (minimo) conforto anche negli assolati pomeriggi estivi, il periodo migliore per percorrere questo tratto di strada resta però da settembre a maggio. In pieno estate di pomeriggio il riverbero dell’asfalto è terribile!
Dopo circa 6.5Km dalla partenza si svolta a sinistra (nel centro di una curva), finalmente si lascia la strada asfaltata e ci si avventura per un sentiero sterrato.
Il sentiero si svolge nel bosco, si pedale in modo costante all’ombra, il fondo è accidentato ma compatto e pedalabile.
Il sentiero sale senza mai esagerare, eccezion fatta per una brevissima ma ripida rampa che (dipende dallo stato del fondo) può anche richiedere il ricorso al rapportino.
Allo scoccare del 9Km si arriva finalmente sul Monte Costello: è possibile sostare brevemente per rifiatare, pardon bere dalla borraccia nell’area attrezzata con tavoli e panche.
Vi attendono alla vostra destra e sinistra all’ombra delle secolari piante.
Ripreso a pedalare dopo appena 250m (o poco più) si abbandona la strada carrabile sterrata per prendere un sentiero, di larghezza inferiore, che si inoltra nella boscaglia sulla sinistra. È posto al termine della breve discesa. Dopo poco più di 100m il sentiero si rimpicciolisce e trasforma in uno scorrevolissimo e veloce single track dal fondo compatto: inizia il tratto di discesa veloce.
Il fondo del single track evolve ed il fondo di terra compatto lascia posto ad un fondo roccioso attraversato da radici dei pini marittimi, resta comunque molto scorrevole: sembra di pedalare sulle gobbe di veloci montagne russe.
È assolutamente d’obbligo ricorrere ai freni per restare sul sentiero: un vero peccato!
Dopo circa un chilometro ci si trova a pedalare sulla cresta della collina che sovrasta Sestri Levante. Purtroppo nel 2000 e nel 2003 questa collina è stata completamente bruciata da incendi: un vero peccato però la natura sta (molto lentamente) ricominciando a vivere.
Il breve rettilineo (300-400m) in piano può essere percorso tranquillamente ad andatura elevata con il rapporto più lungo di cui disponete.
Intorno a voi si vedono ancora gli scheletri dei pini bruciati, e può capitare che in tronchi vi blocchi improvvisamente la strada. A me è successo: stavo pedalando intorno ai 30 all’ora: lo sbalzo con relativa la capriola in avanti è stato talmente rapido che ho capito cosa fosse successo soltanto dopo essermi rialzato con una spalla dolorante.
Al termine di questo tratto è però fondamentale ricorrere ai freni: inizia il single track tecnico in discesa (fortissima pendenza).
Il modo migliore per affrontare questo tratto di circa 1Km di lunghezza è quello di staccare le scarpe dai pedali a sgancio rapido, affidarsi ai freni ed alle sospensioni (meglio se due!).
Il single track è in perfetto stile freeride: salti e buchi si alternano a (brevissimi) tratti pedalabili: con una buona escursione delle sospensioni (ed ottimi freni) c’è veramente da divertirsi: purtroppo non è il mio caso con soli 80mm sull’anteriore. In ogni caso basta fare “di necessità virtù” e ci si diverte anche con “poco”!
Se dentro di voi lo spirito bucolico dell’escursionista prende il sopravvento sul freerider godetevi il panorama sulla baia delle Favole e del Silenzio che si trovano ai vostri piedi.
Spostando lo sguardo verso destra poi la vista si perde nel golfo del Tigullio che appare nella sua interezza sino a Portofino: c’è da rimanere muti a rimirare il paesaggio.
Al termine del single track (dopo un salto di 60-70cm) svoltate a destra (in direzione di Cavi di Lavagna) continuando per un single track che si sviluppa sulla collina in leggerissima discesa.
Dopo 200m si raggiunge una strada asfaltata, si percorrono circa 150-200m ed al primo tornante a destra si prende un minuscolo sentiero che alla vostra sinistra sembra buttarsi giù dalla riva della collina: non vi state sbagliando il single track è ripido il fondo è pessimo ma la strada è quella giusta. Giunti al termine del brevissimo single track (50m) si svolta a sinistra, in direzione di Sestri Levante.
Dopo 300 metri di single track a mezza costa e soprattutto a picco sul (limpido) mare si arriva ai ruderi della chiesetta di S.Anna; si troverà alla vostra destra.
La chiesetta del XVI secolo si trova sul sentiero che Sestri Levante con Cavi di Lavagna.
Il sentiero altro non è che l’antica via romana (Aurelia) … e sicuramente ha visto tempi migliori: la discesa avviene saltellando tra rocce, un vero prardiso per i freeriders. Nella discesa verso la fine del nostro percorso attraverseremo anche 5 ponti romani parzialmente ricostruiti a secco, costruiti verso la fine del 1600 inzio 1700.
Quando il sentiero costeggia il Rio Fico ed il camping S. Anna siamo anche giunti al termine delle nostre fatiche.