E’ un percorso da intraprendere con molta attenzione, in quanto complicato dal fatto che la ricerca si svolge tutta nel bosco, quindi con visuale ed orientamento molto limitati, ed in totale assenza di segni e di indicazioni.
E’ però un piacevole viaggio indietro nel tempo, in nome dell’incerto (prevedere di girare un po’ a vuoto, lungo tratti che non portano a niente) e della totale solitudine: gli unici possibili incontri saranno negli alpeggi, dove arrivano strada e fuoristrada.
A Chabodey appena prima della chiesa prendere la strada asfaltata che, passate le ultime case, diventa una pista erbosa. Proseguire sulla pista, si incrocia presto la strada sterrata che proviene dalla strada LaSalle-Chabodey. Proseguire in salita (sinistra), al primo bivio che porta a Tirivel-Biolley prendere il ramo di sinistra. La pista diventa poi sentiero, sale a delle paratie sul ru e ritorna sterrata, arrivando in breve a Plan Belon. La prosecuzione della strada arriva sulla sterrata che da Chabodey sale a Lazey-La Joux, nel punto dove si incrocia anche il sentiero 11.
A Plan Belon, proprio di fronte alla rampa che scende all’alpeggio, si prende il sentiero (imbocco abbastanza evidente) che sale nel bosco. All’inizio il sentiero è marcato, mentre il tratto finale lo è molto meno e si fa fatica a seguirlo; si riesce comunque a sbucare sulla sterrata ad un tornante, dove staccano anche due strade, una per Dehaut (cartello “Proprietà privata”) e una chiusa con una sbarra. Al tornante prendere il sentiero (imbocco abbastanza evidente) che sempre nel bosco sale agli alpeggi di Murette. Agli alpeggi, di fonte alle case, parte un sentiero; l’imbocco è molto largo, poi il sentiero diventa difficile da seguire, attenzione ad una falsa traccia che porta ad un ru dove termina. Un po’ a fatica si arriva comunque alla sterrata per Lazey, sempre ad un tornante; qui si imbocca il sentiero per Pierre Vieille che sale nel bosco (stavolta abbastanza evidente), nel tratto finale diventa pista e sbarca nell’ampio spiazzo erboso dove si trova l’alpeggio di Pierre Vieille.
Qui la rete sentieri è più complessa ed occorre individuare i due rami che salgono a Genevriere e a Costablina. Cercare allora una pista che scende al torrente (adesso si vedono anche un segno in legno ed i bolli fosforescenti del Tor), che diventa sentiero ed attraversa il torrente. Si arriva subito ad un bivio, molto poco evidente: il ramo marcato è quello del sentiero che sale a Costablina, quello poco visibile va verso Cretaz e poi Genevriere. Stare sul ramo marcato, passare i ruderi di Bouat e sbarcare nello spiazzo erboso dove sono gli alpeggi di Costablina di mezzo; lungo strada sterrata scendere a Costablina di sotto.
Qui, di fronte all’alpeggio più basso, parte nel bosco il sentiero, sempre abbastanza visibile, che scende agli alpeggi di Genevriere. Arrivati a Genevriere seguire la strada sterrata per Cretaz di sotto; proprio al tornante, dove la strada piega per l’alpeggio, si imbocca il sentiero e si sale all’alpeggio diroccato di Cretaz damon. Da questo alpeggio occorre cercare con attenzione una traccia di sentiero che, scendendo nel bosco, passa vicino ai ruderi di un alpeggio per poi arrivare al bivio di partenza, dove si ritrova il sentiero per Costablina. Risalire allora all’alpeggio di Pierre Vielle di sotto, portarsi sulla sterrata per Lazey che si percorre in discesa fino ad incontrare i segni del sentiero n. 11 lungo il quale, tagliando i tornanti della strada asfaltata, si ritorna a Chabodey.
Classificazione “EE”, non per difficoltà tecniche ma per la difficoltà ad individuare il percorso.
- Cartografia:
- Carta L’Escursionista: n. 01) La Thuile-Haute Tarentaise, scala 1:25000