Dall’Alpe Ompio si segue per un breve tratto il sentiero per il Monte Fajè. Ad una selletta con croce, scendere sul versante valgrandino iniziando una lunga traversata nella faggeta.
Si attraversano alcune vallette, si passa dalla località Balmel Freddo per poi passare di fianco ad una baita isolata ove un cartello in legno indica il proseguimento per Corte Buè. Con una discesa più marcata si raggiunge un torrentello che si costeggia per un tratto per poi attraversarlo. Una breve risalita ci conduce al nucleo di baite di Corte Buè, dove uno degli edifici è stato riadattato ad uso rifugio dall’Associazione Escursionisti Val Grande (chiedere le chiavi per accedervi).
Stupendo il colpo d’occhio sul Pedum e sugli alpeggi di Velina. Volendo compiere un giro ad anello si prosegue in salita fino a portarsi agli edifici + in alto dell’alpeggio.
Si segue una evidente mulattiera che ci riporta nei pressi della baita incontrata all’andata. Qui seguire a destra i segni rossi sugli alberi che dopo 15′ ci fanno incrociare un’altra mulattiera che risale il versante con dolci tornanti.
Un tratto in falsopiano prelude all’ultimo strappetto che ci porta alla Colma di Vercio (m.1250, “tetto” di questa gita), bocchetta che domina la piana ossolana. Da qui è possibile effettuare la traversata del panoramico Monte Fajè, oppure seguire il sentiero basso che passa dall’Alpe Casarecce.
Considerare circa 20′-30′ in più se si segue la prima ipotesi. Va anche detto che il sentiero basso non è tracciato benissimo, per cui è possibile che per un tratto si seguano tracce che perdono una cinquantina di metri per poi riportarsi sul percorso originario nei pressi di una grossa presa dell’acqua.
Il sentiero della cima e quello basso si ricongiungono nei pressi di un cartello del parco da dove è già evidente il nucleo di costruzioni dell’Alpe Ompio, che si raggiungono in breve (3h 30′ – 4 h per l’intero giro).