Da evitare con nebbia (frequente nel periodo estivo) e scarsa visibilità. Percorso molto assolato e caldo, occorre una buona quantità d'acqua (possibile trovarne sotto il bivacco Berardo (indicazione) e nei pressi di Balma Pons.
Percorso molto diretto e con relativo poco spostamento (7 km da Castello alla cima).
Da Castello si risale il Vallone di Vallanta (sentiero U9) seguendo la pista che scorre sopra il torrente, che con tratti prima a forte pendenza, poi più dolcemente risale il vallone. Si trascurano i bivi sulla destra per il Rifugio Bagnour e per il Passo di San Chiaffredo, sino a superare le Grange Soulieres e poi le Grange del Rio 1988 m; poco oltre si incontra la palina segnaletica per i sentieri (a destra) del Vallone delle Forciolline (sentiero Ezio Nicoli) e per il Bivacco Berardo. Si segue il sentiero nel bosco fino ad incontrare quasi subito un bivio, si tralascia la traccia per le Forciolline procedendo a sinistra per il Bivacco Berardo. La salita nel bosco si fa subito ripida e un po’ faticosa, ma molto redditizia; la traccia segnalata da tacche bianco/rosse risale il costone che usciti dal bosco diventa di pietrame ed erba, passando a destra di un torrione che di poco precede il Bivacco Berardo 2710 posto ai margini della pietraia sotto le Rocce di Viso.
Si prosegue ora seguendo le tacche di vernice gialla traversando in piano la pietraia verso est, sino ad incontrare un bivio con scritte su un masso. Si tralascia la traccia per le Forciolline e Capanna Monvisia (Bivacco Boarelli) e si continua a sinistra per Balma Pons, sino a raggiungere un pianoro erboso a poca distanza dal laghetto di Balma Pons.
Da qui si apre dinanzi l’evidente vallone-canalone che andrò risalito e che con meno difficoltà di quel che potrebbe sembrare condurrà alla nostra meta. Il vallone sembra sbarrato in alto da una barriera rocciosa che in realtà è facilmente aggirabile; per contro non ci sono praticamente tracce se non rari ometti. Si sale il canalone seguendo alcuni ometti che indicano di percorrere un poco marcato pendio con affioramenti erbosi, sul lato sinistro dello stesso, fino a portarsi contro al di sopra di una modesta barriera rocciosa; superatala a sinistra si punta a raggiungere una venatura rocciosa che percorre diagonalmente tutto il pendio di salita. Tendenzialmente stando sempre nei pressi di questa vena rocciosa si trova il terreno migliore, con meno fasce di pietraia. Quasi subito si attraversa un canalino pietroso per poi riprendere a salire più comodamente. A quota 3000 m circa la pietraia diventa un po’ più invasiva seppur mai caotica o instabile. Si passa nei pressi di una piccola conca (nevaio anche in tarda stagione) oltre la quale la pendenza aumenta e con essa la fatica nel risalire tra sfasciumi e pietrame; si deve puntare al punto più a destra della bastionata rocciosa che separa la parte bassa dalla parte alta del vallone, di colore rossastro. Si hanno svariate possibilità di superarla, o aggirarla tutta per salire un facile gradone verso sinistra, oppure più in basso percorrere a sinistra degli ampi terrazzi rocciosi verso sinistra. In entrambi i casi si entra nel pendio sospeso, anche qui pietraia di piccole dimensioni alternata a fini detriti, si sale senza problemi. E’ possibile sia salire direttamente a Punta Corsica superando zone di pietraia più grossa e instabile, oppure più consigliato, obliquare in salita verso sinistra (direzione Punta Caprera con l’evidente croce) e senza difficoltà raggiungere un colletto posto tra la Punta Corsica a destra e il Picco Bastia a sinistra.
Per il Picco Bastia, si prosegue poco sotto cresta sul versante sud per poi arrivare alla crestina rocciosa che precede la cima: questa va risalita sul filo, ottima roccia con facili gradoni sino ad una placca inclinata e liscia, che si aggira agevolmente su un terrazzo lato Vallanta, quindi risalendo in cresta si raggiunge l’ometto di vetta 3387 m.
Per la Punta Corsica invece, tornati al colletto tra le due cime, si sale l’ampio crestone ovest che porta in cima, volendo è possibile passare su vaghe tracce sia sul versante Vallanta che sul versante sud, sino all’ometto di pietre posto in cima 3443 m.
Se si vuole ancora raggiungere la non lontana Punta Fiume, occorre scendere lungo la cresta inizialmente ben camminabile in direzione est, poi una volta raggiunta una specie di terrazzo con un po’ di erba, si nota sulla destra una specie di canalino non molto profondo, che va disceso (utile il casco se si è in compagnia) per circa 50 m di dislivello finchè questo si allarga diventando una conoide di detriti e pietrame, abbastanza instabili ma non pericolosi. Seguendo qualche vaga traccia si arriva nella conca di grossi blocchi accatastati nei pressi del lago glaciale del Quarnero. Si punta ora al Colletto Fiume, e da questo si risale il facile crestone di destra, che in pochi minuti con percorso piacevole e mai esposto conduce sull’ampia cima di Punta Fiume 3393 m.
Per la discesa si può optare se rientrare dal percorso di salita, quindi risalendo i 150 m per ritornare a Punta Corsica (questo percorso nonostante la necessità di risalire è ancora il tragitto più breve) oppure dal Colletto Fiume si può proseguire con un anello per il Vallone delle Forciolline: giù per un canalino molto instabile e franoso ci si collega con l’itinerario che scende dal Bivacco Andreotti (via normale del Monviso) i, quindi si raggiunge il Bivacco Boarelli ai laghi delle Forciolline, quindi o si scende dal vallone delle Forciolline, oppure si prende il sentiero di collegamento al Bivacco Berardo tornando poi dalla via di salita.
Variante di salita:
a monte del bivacco Berardo, seguire le tacche gialle che vanno verso le Rocce di Viso che terminano ad un colletto 2900 m circa (scorciatoia per il Vallanta). Seguire labili tracce di ungulati alla base delle Rocce di viso e si entra in un canale verso il Colletto Caprera .Lo si sale dove è meno friabile, la pendenza si accentua nella seconda parte, per arrivare al colletto Caprera 3350 m. Dal colletto voltare a dx su facile e solide rocce e in breve si giunge in vetta al Picco Bastia, quindi si prosegue poi per Punta Corsica.
- Cartografia:
- IGC 1:50000 n.6 Monviso