Si imbocca la diramazione citata nell’avvicinamento (stradina sterrata) e pochi minuti dopo la sbarra la si abbandona per un sentiero segnalato, ben tenuto, lastricato e con canali di scolo, che serpeggia nel boschetto a prevalenza di conifere (indicazione Baita Alpina e Croce). Giunti alla baita alpina, non prendere il sentiero che sale ripido alla croce, ma proseguire per il sentiero principale in direzione Vallo. Poco prima di raggiungere il costone principale che scende dal monte Corno, si imbocca un sentierino sulla destra in blanda salita (palina dell’AIB che segnala il ripristino dei sentieri e i punti di presa idrica) che raggiunge detto costone: qui parte una traccia segnalata con vernice bianco-rossa che segue all’incirca il largo costone aggirando qualche roccetta, e raggiunge la recente strada sterrata che quasi in piano arriva dal Turu. Si prosegue per il costone, anche se i segni di vernice scompaiono quasi del tutto: c’è comunque una vaga traccia e ogni tanto qualche piccolo ometto, e si arriva in cima senza difficoltà.
POSSIBILE ANELLO: in cima si trova infisso su una roccia un piccolo segnale romboidale riportante la sigla “AC”: si può seguire il sentierino ben segnalato che, percorrendo tutta la cresta (ogni tanto si ritrova il cartellino “AC”) e serpeggiando tra roccette e massi (evitare con ghiaccio), permette di scendere verso il ponte del Diavolo. Superato il roc del Merlo, poco dopo aver superato una radura erbosa sulla destra, si stacca il sentiero (palina) che porta alla Ca’ Bianca, da cui si può chiudere l’anello. Il sentiero attraversa la suddetta radura erbosa, passa tra le rovine di una baita (pochi segni scoloriti), e prosegue per un bel tratto in leggera salita. E” talvolta stretto e taglia pendii ripidi ricoperti di erba scivolosa.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.9 Basse Valli di Lanzo, Alto Canavese, La Mandria, Val Ceronda e Casternone