L'escursione può essere inframezzata pernottando al Rifugio Ponti o al bivacco Scermendone.
Dal parcheggio della Preda Rossa, prendere l’indicazione per S. Quirico (il cartello indica 2 ore ma, completamente sovrastimate). Il sentiero si inoltra con alcuni sali e scendi all’interno della Val Scermendone.
Con alcune svolte si raggiunge il crinale erboso dove si trova la chiesetta di S.Quirico ed il vicino bivacco Scermendone (2131m – 1 ora).
Da qui tornare sui propri passi per prendere la chiara traccia per bestiame verso il centro della valle fino all’Alpe Scermendone e l’omonimo lago (2239m). Ora la traccia diventa meno chiara, ma senza difficoltà di orientamento si giunge brevemente al Passo Scermendone (2595m).
Da qui scendere con ripide svolte all’interno della Val Caldenno, sempre seguendo i bolli rossi e bianchi fino ad una conca erbosa per poi risalire fino al Passo di Caldenno (2516m difficoltà di orientamento).
Da questo punto ci si affaccia sulla Valle Airale in Valmalenco da dove si può ammirare il versante sud del Disgrazia e del Pizzo Cassandra. D’ora in poi i bolli (giallo e rossi) diventano vieppiù indispensabili per districarsi nel mare di pietre dell’alta Valle Airale.
Dal passo seguire in discesa il sentiero per una cinquantina di metri fino ad una poco visibile biforcazione (indicazione con vernice su masso rif. Desio – rif. Bosio). Prendere la traccia verso sinistra (rif. Desio) lungo un traverso verso nord. Qui il sentiero sembra scomparire più volte e conviene mantenersi sempre sulla linea dei bolli colorati.
Man mano ci si avvicina verso il Passo di Corna Rossa, la progressione diventa via via più tormentata tra blocchi di roccia rossa. L’orientamento è comunque logico, e la sagoma del vecchio rifugio Desio diventa sempre più visibile.
Poco sotto il passo ci si ricongiunge col sentiero proveniente dal rifugio Bosio e con un ultima impennata si raggiunge l’agognato Passo di Corna Rossa 2886m.
Qui è posto l’ex rifugio Desio ormai ridotto ad un rudere pericolante.
Ora non rimane che scendere sul lato opposto col rifugio Ponti già visibile. Qui ci sono alcune catene che aiutano nei punti più ripidi.
Brevemente si raggiunge il piano morenico per poi risalire sul filo della morena del ghiacciaio del Disgrazia. Si consiglia di non seguire il sentiero sul filo, ma continuare fino al rifugio Ponti da cui parte il vero sentiero per la Preda Rossa.
Nel giro di un paio d’ore si torna agevolmente alla Preda Rossa e così al punto di partenza.