Il tratto di cresta tra la q. 1780 circa, dove si lascia il sentiero, e la vetta avviene su traccia ed è molto ripido e quasi sempre esposto.
Si può abbreviare dsl e sviluppo partendo da Pianfey q. 892.
E’ stato bollinato di recente il sentiero 2A che collega l’Alpe La Borney al Colle Plan Fenetre.
Dalla chiesetta si attraversa la strada asfaltata e si percorre una breve tratto di sterrato parallelo all’asfalto (le paline sono a terra!), in breve si trova una freccia gialla su un masso a sx, che indica l’inizio del sentiero 1 a lato di un canaletto (”ru”) per l’acqua. Si scende a guadare un rio, poi si continua seguendo frecce gialle e indicazioni sul sentiero/mulattiera, sempre ben visibile, che risale, piuttosto ripidamente, il bosco, fuoriuscendone nei pressi dell’Alpe Cresta q. 1005. Qui una palina indica a sx la prosecuzione del sentiero 1 per l’alpe Petit Perloz e Chavanne e di fronte la salita all’alpe La Borney (1C, percorso di rientro), mentre da dx arriva il sentiero, non segnalato, per Pianfey. Si scende a sx in traverso, si passa un torrente su ponticello in legno e si risale il ripido lato opposto. Si raggiunge Petit Perloz 1187 m (bella baita in legno) e si volta a dx (palina); di lì a poco si è alla radura di Grand Perloz 1266 m, si passa davanti alla casa e si torna nel bosco. Il sentiero si fa in alcuni punti meno evidente e prosegue in traverso, con qualche saliscendi e begli scorci sul fondovalle e Courtil, fino all’Alpe Chavanna Dessous 1260 m raggiunta in leggera discesa (possibile salire direttamente all’Alpe Chavanna Dessus q. 1322 imboccando, poco prima delle baite, un sentiero senza indicazioni sulla dx). Si passa fra le due case e si continua a salire nel bosco, di lì a poco da dx si immette il sentiero/scorciatoia che evita l’Alpe Chavanna inferiore, e in breve si arriva all’Alpe Chavanna Dessus. Si prosegue sul retro delle baite con percorso più ripido sino a guadagnare il panoramico pianoro dell’Alpe La Borney q. 1550. Giunti alla palina (bivio sentiero 1C), si continua qualche passo a dx e si ricomincia a salire a sx sul nuovo sentiero 2A per il Colle Plan Fenetre. Con frequenti tornanti nel bosco più rado, si raggiunge la q. 1750 dove si esce in campo aperto. Qui, sempre su sentiero, si volge a dx aggirando un tratto di dorsale per poi risalirvi nei pressi di un colletto (è presente un paletto in ferro con una specie di freccia in legno). Occorre ora abbandonare il sentiero (q. 1780 circa), che scende a dx a compiere la traversata verso il Colle Plan Fenetre, per iniziare la ripida risalita della cresta NE della Testa Colon, visibile proprio di fronte. Si trova una traccia tra le zolle di erba olina e gli alberi, abbastanza consistente e a gradoni nei tratti più ripidi, la si segue tenendo il filo di cresta dove possibile ed effettuando qualche breve aggiramento ora su un versante ora sull’altro alla ricerca del percorso migliore. La ripidità aumenta salendo e i pendii a lato della cresta si fanno via via più scoscesi, in qualche punto è più agevole aiutarsi con le mani. A pochi metri dalla vetta si incontra, sul versante ovest, un piccolo ostacolo roccioso da superare per ritornare in cresta: tratto discretamente esposto ove porre attenzione per l’uscita piuttosto aerea. Da qui in breve si è in punta.
DISCESA: si torna sui propri passi sino all’Alpe La Borney e alla palina si volge a sx sul sentiero 1C, che scende a zig-zag nella bella faggeta e, in vista delle case di Maison Sala, volge decisamente a sx. Dopo un tratto a scalini, si attraversano i due rami di un torrentello su un ponte in legno e si trascura un primo bivio non segnalato per Lancellina. Si prosegue la discesa tralasciando un secondo bivio per il Colle Plan Fenetre (1187 m) e si arriva all’Alpe Cresta. Si volge a sx e, dapprima in piano per il prato, poi attraverso uno splendido sentiero gradinato che supera uno sbalzo roccioso, si raggiunge una sterrata che va seguita a dx e in breve conduce a Pianfey. Si percorre per un breve tratto la strada asfaltata finché sulla destra compare la mulattiera n. 2, sempre segnalata da frecce gialle, che con pendenza abbastanza sostenuta e con frequenti tagli alla strada asfaltata, riporta in poco tempo allo spiazzo vicino alla chiesa di San Rocco.
- Cartografia:
- Valle di Champorcher – Parco Mont AVIC n.11 1:25000 ED:L’ESCURSIONISTA