Da Forzo si segue il sentiero n°606 che sale al Vasinetto e Bivacco Revelli; poco oltre la baita Vasinetto si segue il sentiero per il Passo del Lago Gelato, passando per l’ Alpe Umbrias m. 2231.
Si prosegue su sentiero fra anfratti erbosi e pietraie giungendo al pianoro, dove in basso a sinistra si trova il quarto Lago Colombino.
Ora si punta al rio in direzione della quota 2588, lo si supera e si inizia a salire nella pietraia cercando di seguire una specie di corridoio in salita formato da zolle erbose e piccole macchie di rododendro che portano contro un piccolo salto roccioso, dove si piega a destra si risale un breve tratto di pietraia e si arriva ai piedi di un ampio zoccolo a placche.
Contornare lo zoccolo verso sinistra verso una evidente cengia erbosa che si incunea ripida nel salto roccioso sovrastante, percorrere la cengia erbosa su evidente traccia di animali, che in alto si restringe e per un tratto pianeggiante esposto raggiunge il sotto-cresta che si supera per tracce fra facili massi.
Raggiunto il pianoro superiore ci si muove verso sud ( quota 2588) e dopo circa 100 metri si giunge alla lieve depressione del Passo Colombino m. 2439, da dove si inizia a salire la cresta a blocchi e con qualche passaggio di facile arrampicata si raggiunge la vetta. In discesa dopo pochi metri è possibile abbandonare la cresta e scendere verso est su un versante con zolle erbose sopra il lago di quota 2478 per poi scendere verso nord al fondo di una valletta da cui si dovrà risalire al crinale agganciandoci al percorso di salita e su questo fare ritorno a Forzo.
N.B. E’ anche possibile in salita, raggiunto la base dello zoccolo a placche, posta sotto la quota 2588, cercare il passaggio fra le placche in modo da risalire il medesimo ( cosa non facile se non si è abituati a questi percorsi) e raggiungere la base della parete, dove piegando a sinistra si diparte una stretta, esposta ma comoda cengia erbosa con buona traccia di animali che va a sbucare proprio nella depressione del Passo Colombino. Quest’ultima cengia è pressoché invisibile dal basso, s’intravedono solo pochi cespi di erba olina che paiono incastonati nella parete.
- Cartografia:
- Mu Edizioni - Carta della Val Soana
- Bibliografia:
- CAI-TCI Gran Paradiso