Dal parcheggio nei pressi del cimitero imbocchiamo la sterrata che sale tra i castani fino alla bella cappella di san Rocco, dedicata al protettore della peste e costruita dopo l’epidemia del 1630. La strada continua sterrata e sale dolcemente fino a infilarsi, un chilometro e mezzo oltre, in una bella pineta. Al bivio si svolta a destra seguendo le indicazioni per tetti Giordano, entrando in un suggestivo bosco di betulle e faggi. Al bivio successivo ancora a destra verso tetti Giordano (cartello in legno su un albero), una borgata ormai abbandonata che si raggiunge dopo un centinaio di metri. Abbandonata la sterrata si svolta a sinistra (indicazioni per Prato Gaudino) su un sentiero che fiancheggia un rudere, dopo il quale inizia un incantevole e panoramico tratto a mezza costa. In una decina di minuti si arriva ai primi casolari di tetto Cannone e si prosegue fino al forno, poi svolta a destra tra le case della borgata. Raggiunta la sterrata a monte la seguiamo subito verso destra percorrendo un tornante e appena sopra si tiene la sinistra. In pochi minuti si arriva a tetto Cardino (937 m), appena oltre si arriva ad un trivio. Conviene prendere appena prima, sempre a sinistra, un poco evidente e non segnalato sentierino che si infila tra i faggi a poca distanza da un palo elettrico ed in breve si arriva ai piedi della borgata Prato Gaudino (pilone), dove termina anche la strada asfaltata che sale da San Michele di Cervasca sul versante opposto. Da qui un breve tratto comune sia all’andata sia al ritorno. Seguendo le indicazioni per Pra Franssa (Prato Francia) si sale a destra del rifugio escursionistico Gaudino (ex scuola di montagna recentemente ristrutturata. Non è gestito, ma è possibile richiederne le chiavi al comune di Cervasca) . Più in alto, a un bivio, svoltiamo decisamente a sinistra e proseguiamo dritto davanti a noi. Un centinaio di metri oltre si abbandona la sterrata per infilarsi tra i casolari (attenzione: è poco evidente, ma sono presenti alcune tacche bianche/rosse), dove si apre una bella vista verso la Bisalta. Sempre seguendo le tacche si passa tra due ruderi pericolanti. Appena oltre, a un bivio, si svolta a destra (direzione Chiot Rosa) passando tra antichi muretti a secco. Poco dopo , ignorando la deviazione a sinistra sul percorso blu del bike park Tajarè (tour della Rocca) e, immediatamente oltre, a un ulteriore bivio, si prosegue dritto. (Qui finisce il tratto in comune con il ritorno, perché torneremo dalla diramazione di destra) . Più avanti si raggiungono le case Costabella, dove si trova una sterrata che prendiamo a destra seguendola per un buon tratto. A un certo punto questa vira ancora decisamente a destra e si continua a seguirla facendo un bel traverso in falsopiano tra gli alberi. A un certo punto, senza preavviso, la sterrata termina. Guadagniamo, fuori sentiero su un tratto per fortuna brevissimo, la cresta, dove troviamo un bel sentiero marcato con tacche bianche/rosse. Siamo di nuovo sulla Curnis auta che si segue fedelmente, da questo punto superando alcuni dossi dai quali si aprono splendide visuali verso il Monviso, e si arriva così sul monte Colletto (1167 m), segnato da una piccola croce in legno, quota massima di questa escursione. Per la discesa si prosegue sul bellissimo sentiero che si tiene sempre in cresta, con qualche discesa un poco più ripida resa infida dalle foglie (utili i bastoncini). Continuando il cammino, a un certo punto il sentiero svolta bruscamente a destra per scendere più deciso su un pratone che offre splendide visuali verso la bassa valle Stura e le Alpi Marittime che contornano il suo versante opposto e ci ricongiungiamo al sentiero fatto all’andata. Lo percorriamo a ritroso tornando a Prato Gaudino e poi al successivo trivio. Questa volta, al posto che tornare a destra a tetto Cardino, si prosegue dritto, e dopo un breve tratto si raggiunge un bivio, dove si continua dritto in direzione san Maurizio (alias Madonna degli Alpini). Dopo una breve salita al culmine della quale, a un ulteriore bivio, teniamo la sinistra sempre in direzione san Maurizio. Si percorre in discesa un sentiero molto panoramico verso il santuario Madonna degli alpini, che appare improvvisamente su un poggio proprio davanti a Cuneo (possibilità di salita e di visita alla panchina) . Da qui si scende un tratto sulla strada asfalta in direzione sud. Duecentocinquanta metri oltre abbandoniamo l’asfalto per svoltare a sinistra su un sentiero che in un quarto d’ora ci porta a tetto Soprano di Vignolo. ( sentiero del Petit Menin) . Giunti in paese non resta che tornare verso il parcheggio nei pressi del Cimitero per chiudere l’anello .
- Cartografia:
- Fraternali 14 : Valle Grana - Bassa Valle Stura di Demonte