La conformità del terreno (spesso su morene o pietraie) conferiscono al percorso un grande aspetto tecnico sia in salita che in discesa.
Due salite molto lunghe (di cui quella dal rif. D’Averole al passo Collerin decisamente impegnativa) e un susseguirsi infinito di saliscendi tra il rifugio Gastaldi e il colle dell’Autaret rendono questo anello di 37 km (non eccessivamente lungo) con partenza dal pian della Mussa e rientro allo stesso un valido banco di prova per gare di skyrace decisamente impegnative.
Percorso interamente segnalato con segni di vernice bianco-rosso e pannelli indicatori in legno o placche bianche in Francia.
Dal Pian della Mussa a Rocca Venoni dove inizia il sentiero per il rifugio Gastaldi (mt 2658)
Giunti al rifugio seguire il sentiero posto a destra dell’edificio, Scendere verso Sud, in direzione del valloncello che si trova ai piedi del ghiacciaio della Bessanese. Attraversare il torrente e risalire il versante opposto dello stesso. Si arriva così in breve al bivio per il colle d’Arnas.
Proseguire a sx. in direzione del lago della Rossa (segnali di vernice bianco/rosso, cartelli indicatori), per un sentiero che costeggia dei blocchi enormi passando al di sotto della Rocca Affinau.
Salire sino ad attraversare un pendio scistoso per arrivare al Collerin d’Arnas (2850 mt.)
Il sentiero prosegue obliquamente in direzione sud-est. Dall’alto del costone seguente si vede il lago della Rossa. La discesa è veloce su rocce montonate sino a raggiungere il bivacco San Camillo prima e la diga dopo (2690 mt.) .
Attraversare la diga, e al suo termine svoltare a dx. in direzione del rifugio Cibrario. Per un breve tratto il sentiero è largo, poi svoltare a sinistra ed entrare in una pietraia. Guadare un ruscello su delle pietre scistose e riprendere sulla riva sinistra, seguire parallelamente un piccolo canale e poi procedere verso il fondo di una conca glaciale.
Salire una rampa che comincia all’altezza di una cascata che finisce con un percorso facile che conduce al colle Altare (2962 mt.)
Scendere su sentiero tecnico un ripido valloncello che alternato a brevi pianori porta all’ampio pianoro delimitato ad ovest dal lago di Peraciaval. Attraversato quest’ultimo piano in direzione sud si arriva a vedere dall’alto il pian dei Siabiunin dove è posto il Rifugio.
Scendere un’’ultima scarpata prima di arrivare al rifugio Luigi Cibrario (2.615 m), raggiungibile anche dalla vallata di Usseglio partendo da Margone-
Lasciato il rifugio attraversare in direzione W tutto il Pian dei Sabiunin, sino alla morena che sulla quale una traccia molto ripida conduce al bacino glaciale dell’ormai quasi estinto ghiacciaio di Bertà.
Da qui con tracciato in leggera ascesa e con un ultimo strappo finale si giunge al colle Sulè (mt. 3073). Dal colle scendere su sfasciumi fino a quota 2800 mt. Circa e all’altezza di un grosso masso abbandonare il sentiero che conduce al colle Spiol.
Risalire per circa 30 mt. (qui il sentiero è vago ma ci sono numerosi segni di vernice) Sino ad un colletto oltre il quale vi è un lago di fusione. Costeggiare la sua sponda sx e puntare a delle balze rocciose a sud attraversate da una mulattiera lastricata. Svoltare a dx e risalirla sino ad arrivare al culmine di una dorsale dalla quale si vedono giù in basso i i resti della casermetta “Moise”.
Dal retro della casermetta con evidente sentiero si sale verso i laghi dell’Autaret. Giunti all’altezza dell’emissario del lago occidentale si incontra il sentiero che proviene da Malciaussia. Si svolta a dx. e con un diagonale che attraversa le pendici orientali della punta Costan sii giunge al colle dell’Autaret (3072 m. croce).
Dal Colle scendere con un diagonale in direzione nord. E proseguire con pendenza costante a mezza costa sino ad incrociare il torrente de la Lombarde.
Attraversarlo su passerelle (se esistono perché soggette alle piene) o al meglio per portarsi sulla riva sx idrografica. Proseguire verso il fondovalle (ometti e segni bianco-rossi) e continuare fino ai pressi della capanna dei Bergers (2420 m).
Voltare a dx e scendere al torrente (passerella) e risalire di fronte al Pas de la Mule, poi al Pas des Eublats e con passaggi scoscesi al Plan de Revallon (2135 m). Risalire per 50 m il sentiero del Col d’Arnès e dirigersi a sx al rifugio d’Avérole.
Dietro il Rifugio Avérole comincia il sentiero, indicato con segni bianco/rossi e da ometti.
Dirigersi verso il ruscello del Veilet che si attraversa una prima volta, prima di risalirne la riva destra. Giunti al primo ripiano (m. 2325), lasciare a sinistra il sentiero che conduce alla pietraia del Rocafort (segnalato da un cartello).
Proseguire la salita lungo la riva destra del ruscello principale, poi avanzare tra i due corsi d’acqua. Verso m. 2600, all’altezza di una morena frontale ben evidente, attraversare il ruscello principale. Salire a zig-zag, finché il sentiero tende a scendere, e raggiungere una piccola parete rocciosa. Ripassare sulla riva destra del ruscello.
Raggiungere un colle, proseguire a nord-ovest percorrendo un sistema di valloncelli di blocchi scistosi per arrivare alla conca che conduce al colle Audras, Qui la traccia scompare temporaneamente nel Clapier Blanc (3030 mt.). Guardando verso nord si nota una evidente sella dietro la quale sorge la mole dell’Albaron di Savoia. Puntare a questa sella con percorso che prima in leggera salita si abbassa per un tratto per entrare in una conca spesso nevosa sovrastata da una zona di balze scistose.
Raggiunta la sommità di queste balze il percorso ridiventa evidente e percorre il pendio alla sinistra del caratteristico triangolo nevoso che viene attraversato nel piano alla sua sommità. Puntare alla cresta e percorrerla per circa 150 mt. Per poi abbassarsi sino a raggiungere il passo del Collerin (3200 mt.)
N.B. Tutto questo tratto è segnalato con segni bianchi e rossi posti alle volte molto in alto sui massi.
Ridiscendere ora il ripido canalino di sfasciumi e ghiaia che senza neve non presenta difficoltà mentre con neve richiede attenzione e l’utilizzo di ramponi e piccozza. Scendere per circa 200 mt sino a portarsi sul pian Gias che lo si percorre preferibilmente nel suo mezzo quando vi è ancora la neve oppure a stagione inoltrata quando il piano ne è privo seguendo la traccia indicata dai segni bianchi e rossi.
Arrivati a 2670 mt. Ha termine il pian Gias e il percorso riprende le caratteristiche di sentiero. Si prosegue in leggera discesa sul lato dx. orografico lasciando il torrente sulla sx. sino ad incontrare il bivio per il rifugio Gastaldi.
Tralasciarlo e proseguire la discesa che superata una prima balza rocciosa, un vasto pianoro e un lungo diagonale sotto la rocca Turo conduce nei pressi delle baite poste alla sommità del Pian dei Morti.
A questo punto ci si ricongiunge con il sentiero che arriva dal rif. Gastaldi e con un’ultima discesa si è di rientro al pian della Mussa.
- Cartografia:
- I.G.C. Moncenisio -v.di Lanzo o I.G.N. Montcenis-Ciamarella