Da Locana prendere la strada che sale verso Carello (Alpe Cialma) fino al tornante della borgata Gavie. Parcheggiata l’auto ai bordi della strada, dietro ad un a bella cappellina, si percorre il sentiero n° 507, in leggera discesa fra le case della borgata, svoltare a sinistra passando sotto un portico ad arco in pietra, si raggiunge il bosco di castagni secolari, ed in breve al ponte di cemento sul torrente Cambrelle. Attraversato il ponte, il sentiero risale sotto fitto bosco, passa ai bordi di due bei piloni votivi e lasciando sulla sinistra un po’ più in alto la borgata Molera m. 1200, arriva ad un altro ponticello in legno, dopo il ponte con alcune giravolte sotto il bosco si raggiungono il pianoro e le baite dell’alpeggio quota 1227 m.
Il sentiero continua dritto dietro all’alpeggio e piega poi sulla destra entrando sotto un boschetto di betulle; ora la pendenza diminuisce, si superano le baite Traversè ed inizia un traversone sul lato sinistro del torrente Bianetto, si incontra tosto un bivio, continuare a salire dritti fino guadare il torrente ed a risalire il dosso erboso sul quale si ergono le baite Bianetto. Aggirare le baite a destra e all’ultima piegare a sinistra, salendo un dosso al cui termine si erge un pilone votivo m. 1652; in breve si toccano le baite di quota 1683, piegando a destra si supera una piccola balza e si sale al piano delle baite quota 1746, dove il sentiero si biforca, seguire il sentiero 507 che sale e tocca prima le baite di Pratofiorito e poco dopo il lago.
A sinistra dello specchio d’acqua reperire il sentiero 507 diretto al colle della Gavietta, che si inerpica subito tra gli ontani fino a raggiungere un piccolo pianoro erboso, dal quale con un traverso ( sempre tra gli ontani) va a raggiungere un canalone, risalito il quale vi ritroverete su di una spalla erbosa e quindi all’Alpe della Gavietta.
Raggiunto il secondo nucleo dell’Alpe della Gavietta, il tracciato risale il fondo del vallone fino al presto visibile ed omonimo colle 2080 m. Dal colle della Gavietta scendere all’Alpe di Coassolo 2032 m, dalla quale si risale al colle di Perascritta 2154 m (visibile piccolo pilone votivo in direzione del colle), dal quale si ridiscende il vallone del Crot fino agli alpeggi Gias Milone 1998 m .
Appena superato il primo nucleo di baite, portarsi verso la cresta spartiacque con il vallone di Blina; di qui per tracce di sentiero e segnali di passaggio di bovini al pascolo si percorre la panoramica dorsale fino alla panoramica Alpe la Colla 1890 m. Da qui ridiscendere lungo il sentiero (che non tocca le alpi quota 1811 visibili più in basso), fino al bivio di quota 1630 ( scritte sui massi), dove occorre svoltare a sinistra seguendo la traccia che sale all’Alpe Uja ed abbandonando il sentiero segnato che scende verso l’alpe Pialamberto. Occorre fare attenzione poichè il suddetto bivio con le relative indicazioni scritte è molto evidente per chi sale e quasi nascosto per chi scende. In ogni caso evitate di scendere fino alla visibile Alpe Pialamberto!
Il sentiero che si dirige all’Uja scende ad attraversare il rio di Blina e quindi risale con ripide svolte fino all’Alpe Uja 1725 m.
Al di sotto dei casolari della suddetta alpe, verso la cresta spartiacque con il vallone di Blina, parte il sentiero che scende dapprima all’Alpe Ciavanis 1608 m, quindi ( visibili in sequenza due enormi ometti di pietra) si porta più all’interno del vallone di Trucchetta, entrando sotto copertura boschiva ( abete rosso) a circa 1500 m di quota. All’interno della pecceta il sentiero scende ripido ed evidente, fino a sbucare all’Alpe Pian Tajà e quindi in breve a Molera 1128 m, da cui si scende ad incrociare la mulattiera che sale verso Pratofiorito, che si ripercorre in senso inverso fino a raggiungere nuovamente la frazione Gavie.
- Cartografia:
- Carta dei Sentieri n° 15, l'Escursionista e Monti