Dislivelli e tempi
Attacco (2.180 m.) – Cima (2.713 m.) = 2h 30
Cima – Forcia Neigra (2.509 m.) = 1h
Forcella Neigra – Ciampac = 0.50h
Attrezzatura
Imbracatura completa, dissipatore, casco, 2 moschettoni con ghiera, scarponi
Dopo aver lasciato l’auto presso la funivia del Ciampac, si sale e, una volta arrivati, 100 m. dopo l’uscita si trovano le indicazioni per l’attacco della ferrata, raggiungibile in 15 minuti circa percorrendo i prati in discesa sulla sinistra della funivia prima, e un ripido ghiaione fino ad una targa commemorativa dopo.
La via si snoda lungo tutta la parete del Collac ed è sempre segnata dal cavo d’acciaio. Nei punti più difficili o bagnati si trovano solidi pioli che facilitano la salita. Il percorso è vario e si sviluppa tra roccette, facili camini ed è quasi sempre esposto. Indispensabile, quindi, non soffrire di vertigini ed avere esperienza di roccia. La dolomia del Collac è infatti, assai friabile e anche i massi apparentemente più stabili non sono poi così sicuri. Attenzione, quindi, a dove si mettono i piedi onde evitare di far cadere sassi, soprattutto nei tratti più scoscesi e ghiaiosi.
Il problema è più accentuato nella fase di ritorno della ferrata, sul versante opposto a quello di andata. In cima è indicato il sentiero di ritorno con vernice rossa. La scritta è chiara e ben visibile. Il sentiero è attrezzato con corde fisse nei punti più difficili. Il terreno è scivoloso e pieno di ghiaia in quanto si snoda in un canalone tra roccette, costeggiandolo sempre sul lato destro per poi sbucare all’improvviso, dopo una curva a destra, sui verdi prati verso la Val S. Nicolò.
Da qui si prosegue verso la Forcia Neigra, la forcella dalla quale si ritorna verso la funivia del Ciampac. Il sentiero taglia prima in costa e poi sale verso la Forcia. Una volta arrivati si scende tra comodi ma ripidi prati, almeno nella prima parte.