Se si parte da Vazon si deve considerare uno sviluppo notevole.
- Vazon 1650 m, dove termina il tratto asfaltato: parcheggiato nello spiazzo dopo la frazione, si segue il sentiero a fianco delle case ben segnalato, sul percorso del KM verticale Oulx-Cotolivier. Il sentiero sale nel bosco con scorci molto panoramici sull’alta valle di Susa, incrocia alcune volte la strada sterrata e conduce in cima al Cotolivier, volendo lo strappo finale è evitabile percorrendo un tratto di strada, questo comporta un po’ meno dislivello e si evita di salire in cima per poi ridiscendere al colletto per Pourachet.
- Colletto Cotolivier 2050 m: si raggiunge in auto su sterrata in discrete condizioni il colletto posto a sud del Cotolivier, dove continuando dritti si percorre la strada per Pourachet.
- Pourachet 2060 m: superato il colletto del Cotolivier si continua sulla sterrata via via in condizioni peggiori fino a giungere nei pressi di Pourachet, dove si parcheggia in uno degli spiazzi (questo tratto di strada è in condizioni variabili di anno in anno)
Raggiunto Pourachet con uno dei tre percorsi, si continua lungo la sterrata che poi diventa un largo sentiero, con un lungo tratto quasi pianeggiante. Si passa sotto la Croce di San Giuseppe visibile in alto a destra, si ignora il bivio per raggiungerla così come si ignora un sentiero minore che porta ad una casermetta e si giunge al fondo del vallone con una conca prativa.
Lasciato in basso a sinistra il bivio per il Lago Desertes, si inizia a salire con alcune svolte tra prati, che danno accesso al vallone detritico che culmina con il Passo Desertes.
L’ambiente è dolomitico con immensi ghiaioni, ma nonostante ciò che può sembrare si sale comodamente seguendo una vecchia mulattiera militare, i cui muretti a secco sono visibili solo più a tratti. Poco prima del Passo è presente una casermetta recuperata dal soccorso alpino e adibita come bivacco o riparo d’emergenza (spartano ma con stufa a legna). Alcune svolte poi conducono al Passo.
Subito a destra si nota la traccia, contrassegnata da vernice e ometti, che risale il crestone detritico sud di Punta Clotesse. Il percorso non è difficile ma faticoso per via della natura scoscesa del terreno, che alterna tratti di fine ghiaia ad altri di rocce rotte. Si mantiene pressochè il filo di cresta finchè possibile, per poi aggirare le asperità sul versante francese (la traccia è comunque ben evidente) giungendo ad un torrione che sembra insormontabile, e invece si passa sulla sinistra, dove l’ambiente cambia. Per un tratto i detriti lasciano spazio all’erba e si passa in alto rispetto ad una conca erbosa sospesa che non si nota da sotto.
Sono ben visibili alcuni sentieri militari ormai in degrado, che sono le altre vie di salita o dalla Croce di San Giuseppe o da Chateau Beaulard (percosi alpinistici scarsamente frequentati, con tratti molto franosi).
Il sentiero passa accanto ad un rudere militare, che si lascia a destra proseguendo in cresta fino all’anticima. Da qui si deve scendere ad un intaglio dove troviamo il passaggio forse più ostico (nessun problema senza neve o ghiaccio); si passa su una cengia sul versante italiano, comoda e non particolarmente esposta ma resa insidiosa dai detriti che coprono le rocce, occorre passo fermo. Il breve tratto si supera rapidamente arrivando così senza altre difficoltà alla cima contrassegnata da un ometto, e poco più in là alla croce di vetta, o per cresta (esposto sul lato francese) o poco sotto sul versante italiano.
- Cartografia:
- IGC Valli Susa Chisone e Germanasca
- Bibliografia:
- CAI TC Alpi Cozie Settentrionali