Possibilità di concatenamento o con la Punta del Pelvo, o con la Punta Ciatagnera (il cui percorso di salita è in comune nella prima metà del percorso).
La cima è costituita tra 2 elevazioni, la più alta è quella settentrionale (sinistra), poco distante vi è la meridionale dove è posta una piccola croce di vetta.
Sulle varie cartografie ci sono parecchie discordanze sulle quote delle cime.
Dalle Grange di Thuras salire lungo la carrareccia che penetra nella Valle di Thuras e giunti nei pressi delle grange di Thuras superiore 2071 m scendere (palina con indicazione) ad attraversare il Torrente Thures sul Ponte Ciatagnera (abbastanza complicato, costituito da tronchi affiancati) a 2064 m.
Si ignora la deviazione per il Roc del Boucher (qualora fosse visibile) e si continua verso sud attraversando il ripiano erboso (traccia di sentiero) che supera il fondo del vallone dove scorre il Rio proveniente dal Vallone Clapiera. Poco dopo, una volta al di sotto di una specie di paretina, una debole traccia taglia il primo pendio erboso piuttosto ripido con una diagonale ascendente da destra verso sinistra. Al di sopra si continua su terreno erboso meno ripido (qualche labile traccia) fino a giungere alla parte intermedia del vallone, più aperta. Il sentiero, o meglio la labile traccia, si mantiene sul bordo destro dello stretto valloncello, restando alta rispetto al rio. Si continua con percorso sempre sostenuto finchè il vallone si allarga raggiungendo un modesto ripiano.
Qui si abbandona il centro del vallone trascurando le tracce che proseguono verso la Punta Ciatagnera, a favore di una quasi invisibile traccia sulla destra (fare riferimento ad alcuni affioramenti rocciosi) che sale i dossi erbosi che via via diventano più detritici. Si supera una zona con alcune sorgenti, e quindi entrati nel macereto di cui è costituita questa montagna, si continua in salita sfruttando una fascia sulla destra del pendio dove una lingua erbosa porta fino a circa 2900 m. In questa zona il sentiero diventa leggermente più marcato e si trovano diversi ometti, in ogni caso con buona visibilità non ci sono problemi di orientamento.
Aggirata a destra la parte di pietraia più caotica, si perviene ad una specie di spalto, dove occorre iniziare a tagliare in diagonale da destra verso sinistra, lasciando a destra ben visibile la Punta del Pelvo. Si continua a salire in diagonale, sfruttando eventuali nevai che possono essere presenti fino a inizio estate, raggiungendo la sommità del pendio di pietrame di piccole dimensioni che non è altro che la sommità Settentrionale della Punta Clapiera.
Da qui, percorrendo la cresta verso sud, aggirando gli ostacoli sul versante Val Thuras seguendo alcune vaghe tracce, con un ultimo breve strappo si giunge alla sommità della Punta Clapiera (cima meridionale) dove è collocata una piccola croce metallica.
La discesa avviene dal percorso di salita, oppure data la vicinanza (relativa), si sale alla Punta del Pelvo e da questa si ridiscende in Val Thuras per la sua via normale.
- Cartografia:
- Fraternali 1/25.000 n°2, IGC n°1 - Valli di Susa, Chisone e Germanasca
- Bibliografia:
- Alpi Cozie Centrali - Eugenio Ferreri