Per effettuarlo in giornata occorre un buon allenamento, altrimenti è consigliabile pernottare all'ottimo Rifugio Pagarì.
A inizio stagione è facile trovare innevato il tratto che dal rifugio porta al Passo Pagarì e poi ancora parte del pendio per arrivare in cima; necessari piccozza e ramponi.
Si attraversa il ponte di San Giacomo di Entracque dirigendosi verso la ex palazzina di caccia, oltre la quale inizia una bella strada sterrata nel fitto bosco (ci sono diverse possibilità di tagliare i tornanti) per poi continuare fino al Pian del Rasur, dove gioco forza bisogna seguire la sterrata fino al ponte al termine del pianoro. Inizia qui la lenta e lunga salita al Rifugio Pagarì, su ottimo sentiero dalla pendenza moderata e infiniti tornantini senza possibilità di scorciatoie vista la natura del terreno; si supera il caratteristico Passo del Muraion dopo il quale il terreno diventa più dolce ed aperto, e si prosegue la salita fra rocce montonate e prati. Superato il Gias de Muraion invece il sentiero inizia a risalire il dosso in cima al quale sorge il Rifugio Pagarè con una incredibile serie di serpentine, che offrono parecchie scorciatoie. Si giunge così al Rifugio Federici-Marchesini al Pagarì 2650 m.
Si prosegue lungo il sentiero a sinistra del rifugio, ora per pietraia verso il Passo Pagarì. Si supera una breve fascia rocciosa che richiede talvolta l’uso delle mani (attenzione con terreno ghiacciato o verglassato), e poi per terreno più agevole si perviene al Passo Pagarì 2819 m.
Dal passo la via classica escursionistica prosegue scendendo lungo il sentiero per il Rifugio Nizza, per circa 130-140 m di dislivello; quando si raggiunge il primo piccolo ripiano, si nota una serie di ometti che indica una traccia sulla sinistra, proprio in direzione della cima del Clapier. Il percorso si snoda in una vasta pietraia facilmente percorribile, conviene seguire gli ometti che si vedono più in alto sulla sinistra, dove il percorso è più agevole. Raggiunta la base del pendio ovest del Clapier, si sale superando un paio brevi di canalini di roccette (semplicissimi con terreno asciutto, un po’ più delicati con neve o ghiaccio). Superati questi ostacoli si accede ad un terrazzo all’inizio della pietraia superiore, ormai a 100 m di dislivello dalla cima. Seguendo i numerosi ometti e le varie tracce di sentiero ci si sposta nel pieno versante sud, e quindi si raggiunge con estrema facilità la cima.
In discesa occorre prestare attenzione a ripercorrere lo stesso itinerario, evitando di seguire gli ometti più bassi che conducono al Rifugio Nizza.
Variante più difficile (F): percorso più diretto e aereo presso il valico in corrispondenza di un grosso ometto in pietra si sale a sinistra seguendo una mulattiera in parte franata fino ad un evidente trinceramento in pietra, da qui si prosegue per tracce di sentiero (presenti alcuni ometti in pietra) per una cengia stretta ed esposta (da evitare se innevata) discendente verso sinistra, che taglia la sottostante bastionata rocciosa, sino alla grande pietraia alla base del Monte Clapier collegandosi con l’itinerario classico.
- Cartografia:
- Carta IGC n°113 1:25.000
- Bibliografia:
- Vette delle Alpi di A. Parodi