Da Pratobotrile insinuarsi nell’abitato rispettando rigidamente i numerosi divieti dei locali , poco aperti al transito di escursionisti. Aggirare la chiesetta e , nei pressi di una fontana prendere il sentiero di destra che quasi in piano porta fuori dall’abitato ,aggira una spalla boscosa e si immette nella valle del torrente Sessi.
Si perde leggermente quota, si arriva ad un primo alpeggio ed in fine si raggiunge il corso d’acqua che si attraversa grazie ad un solido ponte. Qui chiuderemo in seguito l’anello.
Prendere a sinistra e risalire per un tratto il lato sinistro orografico del torrente ( bosco ceduo) sino ad un successivo bivio(tenere a sinistra , indicazioni 569) e con tratto più ripido si toccano una serie di vecchi ruderi di alpeggio e.piccole borgate diroccate. Si esce dal bosco ed in breve si arriva all’alpe Anselmetti e all’alpe Colombardo , poco prima di arrivare all’omonimo colle con su la Chiesa (1898 m).
Pochi metri prima , nei pressi di una grossa croce , svoltare a destra e risalire un paio di dossi erbosi per portarsi sotto al crinale ovest del M. Civrari. Risalire la dorsale tenendosi più o meno sul filo (Tracce e bolli bianco/rossi) e con un buon innevamento tenere in considerazione la possibilità di risalire il canale di sinistra (max 30°) sino a pervenire sulla cresta ovest della Punta imperatoria. Con un breve saliscendi e con un facile tratto di cresta toccare quindi la punta effettiva con caratteristico casotto di pietre (2302 m).
Ritornare sui propri passi sino al punto in cui si è usciti in cresta e percorrere la cresta sud che in pochissimo porta ad una selletta dove transita il sentiero 573 che si ignora, ( Qui si perdono circa una sessantina di metri di quota). Risalire ora la cresta nord ovest che senza grandi asperità porta ai 2234 metri di Punta della Croce.
Scendere ora la più ripida cresta sud , Prestando attenzione ad eventuale ghiaccio , neve, ed erba scivolosa (bolli bianco/rossi) in direzione della punta di Costafiorita , ma senza arrivarci. Nel punto in cui si vede distintamente un alpeggio sotto di noi (Alpe Cormeano o Courmean) alla nostra destra (ovest) scendere il ripido pendio erboso/detritico in direzione di quest’ultimo. Da adesso in poi si abbandona il terreno certo e il percorso diventa di più difficile interpretazione. Dopo un primo tratto si incontrano di tanto in tanto vecchi bolli rossi sbiaditi e tratti di sentiero in disuso , scendendo , poco prima di arrivare all’alpeggio qualche omino di pietre.
Nei pressi dell’alpeggio si incontra il tracciato del sentiero 571 Con una grossa carta illustrativa dei sentieri della zona , che poi di fatto chiarisce poco o niente.
Da qui su tracce su pascoli abbandonati in direzione ovest, cercando di perdere quota e toccando numerosi vecchi ruderi sino a raggiungere un torrente incassato sul cui ciglio sinistro orografico vi è un sentiero che con un lungo traverso a sinistra taglia in piano la montagna e i bei boschi di faggio sino ad arrivare nei pressi dell’ alpe Combadoro.
Proseguendo ora in discesa su sentiero ugualmente sporco ma più evidente si arriva infine dopo una serie di strette curve al torrente e al ponte attraversato in precedenza.
Il tratto che dall’alpe di Vormeano va all’alpe di Combadoro ha diverse possibilità di tracce , tutte di difficile individuazione , discontinue , e particolare tutt’altro che secondario,ricoperte da erbe e felci nella stagione verde.
Dal ponte a ritroso su sentiero fino a Pratobotrile.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.4 Bassa Valle Susa, Musinè, Val Sangone, Collina di Rivoli