Lasciata l’auto presso lo slargo, si segue l’indicazione per il Colombardo.
Il sentiero si inoltra all’interno delle case, rasenta sulla destra la chiesetta e, tralasciando deviazioni sulla destra o sulla sinistra prosegue diritto (solite tacche bianco-rosse).
Usciti dal paese si piega a destra nel bosco, si attraversa un rio su un ponticello e in breve si raggiungono le superiori Case Breri per continuare lungo il sentiero 569, che unisce Condove con il Colombardo, e che al termine della borgatina poggia sulla sinistra. La mulattiera sale nel bosco dove il castagno in breve scompare a tutto vantaggio di betulle, pini silvestri e poi di faggi. Al termine di un ripido tratto si attraversa una zona molle per la presenza di acqua. La traccia prosegue poi meno ripida facendosi in breve quasi pianeggiante presto raggiungendo il pilone votivo Pautasso.
Si prosegue sempre lungo la traccia che sale moderatamente e che si inoltra nel vallone superando un modesto rio. Dopo un successivo lungo tratto sempre quasi pianeggiante, si perviene all’incassato rio Marzo che si attraversa nel punto detto “Salto di Bue” presso ardite pareti rocciose. Ora la mulattiera sale per un breve tratto ripida per pervenire alla sommità a due case abbandonate poste sulla destra del sentiero
Proseguendo si incontra il secondo pilone votivo, detto anche “Dei Granboschi” costruito in modo tale da permettere il riparo in caso di maltempo. La mulattiera attraversa ora un bosco misto di faggi e betulle, dove pure è notevole la presenza di cespugli di rododendro. Si guadagna alla fine un’ampia aperta zona di pascoli (Alpe Barbanera) priva di vegetazione arborea. Dopo aver attraversato due notevoli corsi d’acqua il sentiero riprende rapidamente a salire toccando diverse costruzioni diroccate, per raggiungere infine, dopo un ultimo tratto piano che precede una risalita finale, una zona aperta dove in un punto un cartello segnala la traccia per Laietto a destra che prenderemo poi per scendere. Guardando verso monte in vista si hanno ora tre alpeggi, ma solo il primo, il più in basso, è ancora utilizzato.
Passando vicini ad un altro rustico pilone e seguendo rare tracce nei pascoli, bisognerà risalire sino al terzo, quello più in alto, raggiunto di recente da uno sterrato proveniente direttamente dal colle del Colombardo. Seguendo la traccia si raggiunge alla sommità il grande piano presso il colle dove sorge l’ampio fabbricato del Santuario della Madonna degli Angeli 1888 m.
Per proseguire verso il Civrari, si reperisce la traccia di sentiero con segnavia bianco rossi sulla destra, percorrendo un ripiano erboso. Qui il sentiero invece di proseguire sulla gobba di rocce ed erba soprastante, si sposta a sinistra sul versante della Valle di Viù, salendo per un pendio meno accidentato, per raggiungere poi il ripido pendio detritico che si risale fino a guadagnare una sella posta a nord del Colletto del Civrari. Qui si scende leggermente nel vallone di Niquidetto, reperendo il buon sentiero proveniente da questa località, che percorso in direzione nord in diagonale ascendente, conduce al grosso cippo di pietre con piccola croce in cima.
La discesa si effettua dallo stesso percorso di salita fino al Colle del Colombardo, quindi scende ancora agli alpeggi sottostanti fino al bivio incontrato all’andata: si prosegue quindi verso sinistra, prestando attenzione alla traccia non sempre così marcata (segni rossi un po’ sbiaditi).
Comunque ci si abbassa verso un valloncello dove scorre un rio che si supera per proseguire con un breve traverso verso una magra zona di pascolo.
Tralasciata una traccia a mezza costa sulla sinistra si prosegue scendendo verso una conca umida trapuntata da numerose betulle. Di qui, ci si porta verso il basso dove si individua una traccia che si inoltra nel bosco e che scende in breve ai numerosi casolari abbandonati dell’Alpe Anselmetti che si oltrepassano, sino a pervenire al termine degli stessi. Oltre, la traccia diventa più evidente inoltrandosi nella faggeta e perdendo quota con numerose svolte sino alla successiva abbandonata Alpe delle Frasse con la superiore discarica frutto dell’attività estrattiva.
La mulattiera si avvicina sempre più al torrente mentre la pendenza si attenua. Successivamente si guada il rio Freddo superando poi il bivio per l’Alpe Gigalot. L’attraversamento infine di un chiuso bosco di faggi, alcuni veramente giganteschi, precede di poco il pilone votivo dell’Immacolata nei pressi del nuovo ponte sul torrente Sessi. Ci si porta sull’opposta sponda percorrendo un lungo traverso quasi pianeggiante che da prima incrocia il bivio per l’Alpe Caprasio, Campambiardo e Laietto, poi guada il rio Marzo, per raggiungere infine i prati presso i quali sorgono le case di Mianda 1010 m. Non resta ora che continuare lungo la bellissima traccia che in piano conduce alle case di Pratobotrile, chiudendo così il lungo anello.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.4 Bassa Valle Susa, Musinè, Val Sangone, Collina di Rivoli