Il giro ad anello con discesa nella Valle del Solcio è consigliabile a patto di sapere che allungherà il percorso oltre che la discesa avverrà per sentieri decisamente ripidi e non proprio comodi, con inoltre un tratto di spostamento dall’Alpe Solcio fino all’imbocco del sentiero di discesa, tratto nel quale ci sono alcune brevi risalite (altri 100 m complessivi di dislivello).
Non si trova acqua sul percorso dagli alpeggi in su, eccetto ruscelli a inizio stagione.
Questo itinerario, quando gli impianti di San Domenico sono chiusi, rappresenta la via di salita più rapida per effettuare la gita in giornata.
Da Foppiano, iniziando l’escursione dallo spiazzo dell’hotel Pizzo del Frate (indicazioni per i vari sentieri, tra cui Monte Cistella 5h15’), si segue la strada asfaltata sulla destra che poco dopo tocca le ultime baite prima di entrare nel bosco con una rampa ripida. Raggiunto un tornante la si abbandona proseguendo in piano a destra per una sterrata che poi diventa sentiero, si perdono alcuni metri di dislivello per scendere al torrente Alfenza che si attraversa per riprendere la salita sulla sponda opposta, ancora nel bosco per poi uscirne alla bella radura dell’Alpe Voma 1350 m circa. Il sentiero prosegue fra le case, segnavia bianco rossi un po’ sbiaditi, salendo ripidamente alle baite di Premiana Superiore 1419 m. Si procede per erta china alle case di Viscardi, dove inizia una lunga diagonale verso sinistra nell’ombrosa abetaia, sentiero molto bello con pendenza sostenuta, fino ad toccare la piccola radura dell’alpe Gaiola 1820 m. Si prosegue a destra della baita, in forte salita, piegando poi nuovamente verso destra sino ad uscire definitivamente dal bosco all’imbocco di un canalone racchiuso sotto le pareti meridionali del Corno Cistella. Il sentiero attraversa progressivamente tutto il canalone portandosi nel versante sotto la Testa dell’Orso, per poi riprendere a salire molto ripido tra arbusti ed erba (a seconda se viene ripulito o no questo tratto può essere disagevole). Terminata una serie di stretti tornantini si prosegue con un traverso verso destra, superando una breve pietraia e poi raggiungendo una conca pratica sotto la Bochetta di Balmafredda. Altro tratto in forte pendenza per arrivare all’intaglio 2430 m. Qui si continua sulla traccia che a destra risale ripidamente la Costetta, dapprima per erba a e terriccio,poi su una breve crestina rocciosa attrezzata con tubi metallici a mo’ di ringhiera, tratto un po’ esposto ma semplice, delicato con terreno umido o innevato. Superata la Costetta si entra nell’enorme altopiano erboso sospeso( Piano di Cistella Basso) sotto il versante sud-est del Monte Cistella a 2500 m circa.
Seguendo ometti e segni di vernice si attraversa tutto l’altopiano, risalendo un breve canalino che lo divide a metà, (Piano di Cistella Alto) e poi con un tratto pianeggiante si arriva ad una breve fascia di roccette che permette di accedere all’altopiano superiore, tra il Cistella e il Pizzo Diei. Superate facilmente le roccette gradinate, si arriva rapidamente al bel Bivacco Leoni 2803 (presente gas con fornelli, ma non c’è acqua nei paraggi). Si continua a monte dello stesso, puntando alla vicina cima del Cistella. Negli ultimi metri si affrontano alcuni facili gradini rocciosi, il più ostico dei quali è attrezzato con una catena (passaggio di I+). Oltre questo per altri gradoni si giunge alla grossa croce posta in vetta.
Per il Pizzo Diei (qualora lo si voglia raggiungere considerare 30-40’) distante in linea d’aria circa 1 km, si ritorna rapidamente al Bivacco Leoni, quindi seguendo le indicazioni per Alpe Ciamporino (segnavia bianco rosso sbiadito) si attraversa tutto l’altopiano di bancate rocciose che separa le due cime seguendo il percorso più agevole per districarsi fra le ampie bancate. Giunti sotto il canalone rossastro del versante sud-est che conduce alla cima, si abbandona il sentiero per l’Alpe Ciamporino e si inizia a salire ripidamente per tracce fra terriccio e rocce rotte, risalendo il canale fino in cima.
Per la discesa si ritorna in ogni caso al bivacco (anche senza raggiungerlo ma è sufficiente restare sul margine dell’altopiano fino a ritrovare il sentiero dell’andata; a questo punto la discesa a Foppiano più rapida è quella per la via di salita, mentre invece se si vuol compiere l’anello per la Valle del Solcio, si scende la paretina gradinata per pochi metri fino a trovare una freccia indicante Solcio; il sentiero prosegue a destra attraversando una pietraia di grossi blocchi abbastanza scomoda, si passa a fianco di una caratteristica grotta, per poi proseguire più ripidamente su terriccio e sfasciumi sino alla Bocchetta del Solcio 2550 m, sotto la vicina Cima di Valle 2576 m (raggiungibile in pochi minuti).
Dalla Bocchetta si scende a sinistra nella stretta Valle del Solcio (in fondo sono già visibili gli alpeggi) tramite un sentiero piuttosto ripido e poco scorrevole, tra terra e fasce di pietrame, sempre sul versante destro della valletta molto incassata sotto le pareti del Pizzo Boni.
Terminata la valle si arriva alla fascia boscosa che precede i primi alpeggi ed il Rifugio Crosta 1750 m che si lascia a destra continuando sulla sterrata fino ad un ponticello. Qui si prosegue a sinistra, indicazioni per Foppiano, raggiungendo altre baite sparse in bellissima posizione. Cercando di seguire il sentiero, spesso le indicazioni riportano solo Colmine o Alpe Genuina, si passa a monte di un’altra serie di baite per poi iniziare un lungo traverso nel bosco, che richiede alcune risalite ed aggiramenti di pietraie. Dopo un tratto abbastanza lungo e monotono si arriva ad un breve tratto esposto su una cengia attrezzata con un cavo, quindi una ripida ma breve risalita adduce ad un colletto, dal quale si potrà scendere su Foppiano per il cosiddetto sentiero ripido per la tana del Lupo. Questo sentiero a tratti è ripidissimo, sempre nel fittissimo bosco di faggi. Al termine del tratto ripido si arriva ad una radura con degli alpeggi dell’Alpe Campero 1350 m. Poco sotto c’è un bivio, conviene seguire a sinistra la mulattiera secondaria, che porterà più direttamente a Foppiano incontrando una strada sterrata. Se si segue quella di destra, poco oltre diventa una stradina poderale, dopodichè si continua a sinistra quando si incontra il bivio per Alpe Cheggio; al bivio seguente per Foppiano si compirà un traverso con una leggera risalita che incontrerà poi la sterrata poco distante dell’Hotel Pizzo del Frate.
- Cartografia:
- IGN e Kompass
- Bibliografia:
- Alpi Lepontine