
Itinerario ad anello che sale nel Vallone Stretto fino al Monte Ciastella e poi per cresta rocciosa raggiunge la Cima Lausa Bruna per poi scendere lungo il ripido versante Nord-Ovest fin sul fondo del Vallone del Binec e quindi con un breve tratto finale su pista forestale si torna all'auto.
Indispensabile avere buona visibilità per trovare l'itinerario e sono vivamente sconsigliati i pantaloncini corti. Consigliato a fine primavera/inizio estate quando la vegetazione non è ancora troppo invadente.
Appena oltre Tetti Trocello si imbocca la pista forestale che si stacca a sinistra (partenza per le gite scialpinistiche nel Vallone del Binec)e subito al primo tornante la si abbandona a sinistra dove, pochi passi in discesa, portano ad un sentiero che sale in diagonale verso destra. Pochi minuti di cammino e questi termina appena entrato nel Vallone Stretto.
Ora si sale senza percorso obbligato preferibilmente sul fondo ai lati del piccolo rio evitando le zone con vegetazione più fitta, fino a dove una barra rocciosa chiude il vallone. Si sale il dosso roccioso centrale (a sinistra di una cascatella) con alcuni passi di facile arrampicata e si perviene nella parte mediana del vallone.
Qui appena possibile conviene abbandonare il fondo (sempre più invaso di vegetazione)salendo il ripido lato sinistro (senso di marcia)e continuando sotto la zona boschiva fino al suo termine (circa 1800 m.) dovesi arriva nella parte superiore del vallone che si apre e con pendenza più moderata permette di procedere tra pietraie, rododendri e praterie fino al colletto sullo spartiacque col Vallone di S. Anna.
Di qui a sinistra in pochi minuti per la dolce cresta si arriva alla croce in legno del Monte Ciastella. Tornati al colletto si attacca subito la cresta della Lausa Bruna, che si presenta come un ripido alternarsi di tratti rocciosi e rampe erbose che, in prevalenza sul lato del vallone S. Anna, sfruttando le tracce degli ungulati, con facile arrampicata conducono all’ometto della cima.
Ora bisogna praticamente scendere lungo il versante opposto, quindi dalla cima si continua per pochi metri lungo la cresta, per poi lasciarla appena possibile a destra, cominciando a scendere il ripido versante Nord-Ovest. Sempre senza percorso obbligato si scende con cautela per praterie e zone destritiche puntando verso destra ad un torrione rosso-giallastro sul limite destro della prateria. Si passa alla sua base per divallare sul lato opposto, raggiungendo così il lungo pendio erboso che con percorso faticoso permette di raggiungere il fondo del Vallone del Binec.
Ora lo si scende ancora senza sentiero tenendosi sempre tendenzialmente a destra (senso di marcia) al limite inferiore di una serie di pietraie. Quando finalmente si raggiunge nuovamente il bosco di faggi, si incontra una presa per l’acqua, alla cui destra si rintraccia un sentiero che si collega alla sottostante pista forestale, lungo la quale si torna al punto di partenza.
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